L’indagine ha dimensioni talmente ridotte da avere rappresentatività pari a zero, ma comunque il messaggio c’è: su 40 farmacie dell’Île-de-France, la regione parigina, più di un terzo non fa domande alla richiesta di un farmaco per il raffreddore contenente pseudoefedrina né avverte dei potenziali effetti collaterali. A rivelarlo, come riferisce un articolo del Quotidien du pharmacien, un sondaggio condotto dall’associazione dei consumatori Ufc-Que Choisir nella seconda metà di febbraio; la base, come si diceva, è decisamente ristretta ma – ricorda la rivista – fa il paio con un servizio trasmesso la settimana scorsa dalla trasmissione Envoyé Spécial (Inviato speciale), della rete pubblica France 2, che confermava la stessa evidenza: una parte dei farmacisti francesi non infornano i loro clienti sui rischi legati all’uso di vasocostrittori orali a base di pseudoefedrina.
L’indagine dell’Ufc-Que Choisir, in particolare, ha seguito il classico schema del sondaggio da “mistery shopper”: un finto cliente si presenta al banco della farmacia e chiede uno specifico prodotto per il naso chiuso (con tanto di nome commerciale). Risultato, «quasi tutti i farmacisti hanno dispensato la confezione o un equivalente senza avanzare la minima riserva o ricordare i possibili effetti avversi: solo quattro farmacie hanno menzionato il rischio di ictus. Ancora più grave: in 14 delle 40 farmacie visitate non è stata posta alcuna domanda per assicurarsi che lo stato di salute del cliente consentisse la dispensazione del farmaco».
Il Quotidien du pharmacien ricorda che per prevenire il rischio di effetti collaterali gravi (ictus, infarto, sindrome da encefalopatia posteriore reversibile, sindrome da vasocostrizione cerebrale reversibile eccetera) anche se rari, l’Agenzia del farmaco francese ha predisposto un protocollo che aiuta i farmacisti nella dispensazione. Senza dimenticare, prosegue la rivista, che nell’ottobre 2023 la stessa Agenzia ha sconsigliato formalmente l’uso di questi farmaci da banco. Invece, riferisce l’Ufc-Que Choisir, «su 40 farmacie visitate solo una ha applicato la raccomandazione e ha negato la dispensazione del prodotto».
La stessa associazione, peraltro, ammette che il suo test «non può pretendere alcuna rappresentatività delle 20mila farmacie in attività nel Paese». Interpellato sul sondaggio, il presidente della sezione A (farmacisti del territorio) del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Farmacisti, Bruno Maleine, ha ammesso che«probabilmente sarà necessario rafforzare la comunicazione» alle farmacie, anche se il quadro è tutt’altro che chiaro perché di fatto «questi farmaci non sono vietati». Per l’Ufc-Que Choisir, invece, l’unica scelta logica dovrebbe essere quella di ritirare dal mercato tutti i vasocostrittori orali contenenti pseudoefedrina.