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Francia, dal decreto sui servizi ok a ripartizione in farmacia

10 Ottobre 2018

La ripartizione in dosi unitarie da parte delle farmacie francesi esce dalla zona grigia in cui era rimasta finora a causa di vuoti e ambiguità normative. Fa chiarezza – e sancisce definitivamente la legittimità dello sconfezionamento in blister o pillolieri – il decreto del governo sui servizi in farmacia pubblicato venerdì scorso in gazzetta ufficiale. Lungamente atteso (il provvedimento non fa che attuare alcune disposizioni della Legge sulla deospedalizzazione delle cure del 2009, che prometteva alle farmacie un rafforzamento delle competenze), il decreto consente alle farmacie di proporre servizi di pharmaceutical care, e di partecipare alle valutazioni di fase 4 (vigilanza post-marketing sui medicinali di nuova immissione) così come ai percorsi di cura del paziente attraverso il coordinamento con tutti gli professionisti che partecipano all’assistenza.

Inoltre, il provvedimento dà il via libero definitivo a due servizi che in Francia le farmacie hanno fornito sino a oggi in una cornice di forte incertezza legislativa: la Pda (Préparation des doses à administrer, ossia la ripartizione in dosi unitarie) e il recapito domiciliare dei farmaci con ricetta, consentito finora per legge soltanto ai pazienti non deambulanti. La prima, in particolare, è la novità che più attirerà l’attenzione dei farmacisti italiani: come FPress ha già anticipato in più occasioni, Federfarma Lombardia sta lavorando a un progetto per la ripartizione in farmacia dei medicinali prescritti mediante pilloliere elettronico, da inserire nella sperimentazione della farmacia dei servizi varata dalla Manovra 2018. «Il decreto approvato in Francia offre un parallelo importante» commenta Luigi Zocchi, segretario di Federfarma Lombardia e responsabile del progetto «siamo convinti che con la ripartizione in dosi unitarie le farmacie possano offrire un contributo importantissimo all’aderenza terapeutica di anziani e politrattati. I risultati della sperimentazione, inoltre, ci consentiranno di sostenere la richiesta di un intervento legislativo che, come in Francia, faccia chiarezza sulla materia e dia alle farmacie le certezze di cui hanno bisogno».

Intanto, le farmacie francesi attendono che al decreto seguano provvedimenti attuativi destinati a chiarire la questione compensi: il provvedimento, infatti, non fa cenno a chi dovrà remunerare i nuovi servizi – la sanità pubblica o gli assistiti, di tasca propria – e nella categoria c’è forte attesa per i chiarimenti che dovranno arrivare dal governo. Il quale, intanto, promette nuovi tagli alla spesa farmaceutica pubblica del prossimo anno, attraverso una nuova campagna di riduzione dei prezzi del farmaco rimborsato