La commissione Affari sociali dell’Assemblea nazionale francese non ha stralciato dal progetto di legge sul finanziamento della previdenza sociale per il 2023 l’articolo 30, che introduce le gare di acquisto sui farmaci generici, e le farmacie del territorio fanno partire la protesta. In questa prima fase con forme di mobilitazione blande, come l’affissione di manifesti rivolti al pubblico che spiegano i motivi per cui i farmacisti si oppongono al provvedimento. E una raccolta di firme per sostenere la petizione lanciata dai sindacati di categoria.
I giochi peraltro sono ancora aperti, dato che l’articolo 30 sarà discusso in Assemblea non prima del 20 ottobre. Per questo motivo, continua anche la pressione della categoria su forze politiche e deputati. Pierre-Olivier Variot, presidente dell’Uspo (Union des syndicats de pharmaciens d’officine) auspica che tutte le farmacie affiggano in vetrina il manifesto della protesta e invitino i loro clienti a firmare la petizione. Philippe Besset, presidente della Fspf (Fédération des syndicats pharmaceutiques de France), promette una resistenza inflessibile. «Se il provvedimento verrà mantenuto non escludiamo uno sciopero entro il 10 novembre. Le gare non passeranno, la posta in gioco è troppo alta».