Si fa sempre più concreta, in Francia, l’esclusione dalla rimborsabilità dei preparati omeopatici. Secondo un articolo del quotidiano Libération, infatti, sarebbe ormai questo l’orientamento prevalente nella Haute autorité de santé (Has), l’autorità consultiva della sanità pubblica, impegnata da quest’autunno in un’estesa revisione di oltre 1.200 medicinali omeopatici. Il parere finale, scrive il giornale, dovrebbe essere stato approvato un paio di giorni fa e inviato alle aziende del comparto (Boiron, Lehning e Weleda) per una valutazione. Le tre società avranno 10 giorni di tempo per inviare un commento scritto ed eventualmente chiedere un contraddittorio con la Has, che dovrà concludersi entro 55 giorni. Seguirà il parere finale, che servirà al Governo per fare le proprie scelte.
Attualmente i prodotti omeopatici godono in Francia di una rimborsabilità del 30%, quella accordata dalla sanità pubblica ai farmaci dal beneficio terapeutico “moderato” (sono previste altre due fasce: beneficio importante, con rimborsabilità al 65%, e beneficio debole, con rimborsabilità al 15%). «O un medicinale serve» aveva detto a marzo il ministro della Sanità francese, Agnès Buzyn «oppure non c’è motivo che venga rimborsato». Apprezzati dal 72% dei francesi secondo una recente indagine, i medicinali omeopatici hanno generato nel 2017 una spesa pubblica pari a poco meno di 130 milioni di euro.