C’è bisogno che la campagna di vaccinazione per covid raggiunga le persone nei luoghi dove vivono o ricevono le cure abituali, quindi sì alla somministrazione da parte dei farmacisti del territorio e delle ostetriche, per dare manforte a medici e infermieri. E’ la raccomandazione espressa dall’Haute autorité de santé (Has), la commissione indipendente che in Francia vigila su qualità delle cure e buone pratiche sanitarie, nel parere espresso l’altro ieri sul vaccino AstraZeneca.
L’orientamento del gruppo di esperti non si discosta troppo da quello già formulato da Aifa e Stiko, la commissione tedesca sui vaccini: i dati attualmente disponibili suggeriscono di riservare il prodotto alle persone di età inferiore a 65 anni, ma nel giro di due settimane dovrebbero arrivare le risultanze di uno studio americano condotto su un cospicuo campione di anziani e le cose potrebbero quindi cambiare.
La raccomandazione dell’Has, inoltre, è di decentrare sul territorio la somministrazione del vaccino AstraZeneca, perché conservazione e profilo di tolleranza sono adatti al setting. Segue il consiglio di tenere sotto osservazione il paziente per 15 minuti dopo l’inoculazione e di spaziare le due dosi con un intervallo di 9-12 settimane. Quanto al suggerimento di autorizzare la vaccinazione in farmacia (i farmacisti già partecipano alla campagna antinfluenzale, ricorda l’Autorità nel suo parere), il Governo ha subito dato il proprio assenso: «Mobiliteremo i farmacisti» ha detto un portavoce dell’esecutivo «abbiamo bisogno della fitta rete delle farmacie».