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Francia, sondaggio Fspf: il 73% delle farmacie con liquidità in calo

15 Ottobre 2024

Secondo un’indagine condotta dalla Fédération des syndicats pharmaceutiques de France (Fspf, Federazione dei sindacati farmaceutici di Francia), l’ampia maggioranza delle farmacie francesi ha osservato negli ultimi 12 mesi un peggioramento della propria liquidità. Al punto che oggi quasi il 20% dei farmacisti titolari si trova in una situazione di deficit.

Il sondaggio in particolare, realizzato a settembre con la partecipazione di oltre 2.600 titolari di farmacia (con fatturati che vanno da meno di 0,5 milioni di euro a oltre 5 milioni), rivela che quasi tre quarti dei farmacisti (73,3%) hanno osservato un deterioramento della loro liquidità nel periodo compreso tra il 31 agosto 2023 e il 31 agosto 2024. Durante lo stesso arco di tempo, poco più del 19% dei farmacisti ha visto la propria situazione finanziaria mantenersi stabile, mentre solo il 7,5% dei partecipanti dichiara di avere più liquidità oggi rispetto a un anno fa. Un altro dato significativo è che quasi il 20% dei farmacisti lamenta attualmente un bilancio negativo, contro circa il 12% nell’agosto 2023.

È la prima volta dal 2008, spiega in un articolo il Quotidien du pharmacien, che la Fspf decide di condurre un’indagine nazionale sulla liquidità delle farmacie. «Dall’inizio di questo secolo» commenta Philippe Besset, presidente della Fspf «solo in due anni – il 2008 e il 2023 – le farmacie hanno registrato una contrazione del margine operativo lordo. E quando ciò accade, l’anno successivo si assiste a un peggioramento della liquidità, come accade nel 2024». Da notare che la Fspf, diversamente dai commercialisti, esclude i magazzini dal calcolo del livello di liquidità.

Secondo l’analisi di Philippe Besset, due categorie di farmacisti hanno particolarmente sofferto tra il 2023 e il 2024. «Chi ha registrato le perdite maggiori sono i farmacisti che hanno acquistato farmacie nei due anni precedenti, durante il Covid, e quelli situati nei centri urbani. Questi ultimi hanno subito un aumento delle spese maggiore rispetto ai colleghi delle zone rurali». Per far fronte a questa situazione, oltre il 53% dei farmacisti ha scelto di ridurre il proprio stipendio, il 44% ha bloccato o rinviato i propri investimenti e circa un terzo ha rinunciato a nuove assunzioni o ha deciso di ridurre il personale.

Nonostante questi numeri preoccupanti, Philippe Besset cerca di rassicurare i suoi colleghi con la previsione di un 2025 in leggero miglioramento. «Nel 2009 il 36% dei farmacisti era in rosso. La situazione allora era molto peggiore rispetto a oggi, e siamo riusciti a risollevarci. Tuttavia, la situazione è grave e il governo e il Parlamento devono prenderne atto». La Fspf ripeterà la sua indagine nazionale sulla liquidità delle farmacie a cadenza annuale, per monitorare l’evoluzione del canale.