L’80% delle farmacie francesi conserva ancora in magazzino almeno 50 dosi di vaccino per la stagione influenzale uscente, che si è chiusa il 28 febbraio. E’ l’indicazione che arriva dal sondaggio “celere” organizzato dall’Uspo (Union des syndicats de pharmaciens d’officine) dopo l’incontro del 28 marzo al ministero della Salute sulla prossima campagna. Gli ordini per i nuovi vaccini, avevano detto i tecnici del dicastero, stanno procedendo a rilento e va capito il perché. Uno dei motivi, aveva risposto l’Uspo, è che molte farmacie hanno ancora in stock avanzi della stagione corrente.
Il sondaggio – al quale hanno risposto più di 3.800 farmacisti, scrive il Quotidien du pharmacien – sembra dare ragione al sindacato: il 37% delle farmacie dice di avere ancora in magazzino più di cento dosi di vaccino antiflu della campagna 2021-2022; otto su dieci, affermano di avanzare almeno cinquanta dosi. «La perdita economica» osserva l’Uspo «oscilla per il 77% delle farmacie tra 100 e i 1.000 euro; per il 15% tra i 1.000 e i 2.000 euro».
L’82% delle farmacie, dice ancora il sondaggio, avrebbe già effettuato l’ordine per il prossimo anno. E quelle che non l’hanno fatto, è perché i ritiri degli invendutir da parte dei produttori procedono a rilento. Tra i farmacisti che non hanno fatto i nuovi ordini, il 41% dice di essere deluso dalle condizioni fissate dai produttori, una questione sulla quale l’Uspo ha allertato il Ministero.
In tutto nella campagna 2021-2022 sono stati erogati in farmacia 11,8 milioni di vaccini antinfluenzali, 720mila in meno rispetto alla stagione precedente anche se le somministrazioni effettuate materialmente dai farmacisti sono aumentate (4,75 milioni, il 17% in più). Per l’Uspo, il motivo principale della contrazione va rintracciato nell’inizio tardivo della campagna, spostato su richiesta dell’industria. Per tale ragione, il sindacato ha chiesto che la campagna 2022-2023 venga aperta prima e che le farmacie possano vaccinare tutte le persone di età superiore ai 18 anni.