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Francia, test Trod per le infezioni respiratorie nell’80% delle farmacie

8 Febbraio 2025

Quasi l’80% delle farmacie francesi effettua test rapidi di orientamento diagnostico (Trod) per le infezioni respiratorie acute. A rivelarlo è un sondaggio condotto dalla Fédération des syndicats pharmaceutiques de France (Fspf), che intende usare questi dati per convincere il ministero della Salute a concederne la rimborsabilità.

Nelle settimane scorse, il dicastero aveva annunciato la prossima fine della copertura per i test antigenici contro il covid-19, ammessi alla rimborsabilità in via eccezionale durante la pandemia. La decisione ha scatenato la reazione dei sindacati, preoccupati sia per la perdita economica (stimata in 75 milioni di euro l’anno) sia per le conseguenze sulla sanità pubblica. Secondo i calcoli dell’Union des syndicats de pharmaciens d’officine (Uspo), ogni farmacia rischia di perdere circa 3.700 euro all’anno.

I farmacisti francesi evidenziano il ruolo cruciale dei test rapidi nella gestione delle infezioni. Il sondaggio della Fspf, condotto su un campione di 2.200 farmacisti, rivela che il 79% esegue test TROD settimanalmente e che, nel pieno della stagione influenzale, un terzo ha riscontrato un tasso di positività superiore al 50%. Inoltre, il 90% delle farmacie utilizza test combinati per influenza e covid, mentre il 30% impiega test triplex, che includono anche il virus respiratorio sinciziale (Rsv). «Due terzi degli agenti patogeni responsabili delle infezioni respiratorie acute sono rilevati» sottolinea la Fspf, citando studi condotti nei reparti di emergenza.

Per il sindacato, come scrive il Quotidien du pharmacien, i test Trod apportano benefici significativi. «Favoriscono una collaborazione tra medici e farmacisti a vantaggio del paziente, razionalizzano l’uso di antibiotici e antivirali e permettono interventi rapidi di salute pubblica», spiega il presidente, Philippe Besset. «Inoltre, riducono le spese sanitarie consentendo una diagnosi precoce di patologie potenzialmente gravi».

Il ministero della Salute ha confermato che la rimborsabilità dei test antigenici per il covid-19 rimarrà in vigore almeno fino alla fine dell’epidemia influenzale. «È un segnale positivo», commenta Besset annunciando che la Fspf invierà una richiesta ufficiale al Ministero per garantire la rimborsabilità permanente di questi test.