La Francia è uno dei paesi europei dove i medicinali generici hanno il prezzo più basso secondo una recente analisi comparativa del Gemme, l’associazione che rappresenta i produttori di farmaci generici e biosimilari. «Il prezzo medio di una compressa generica» dice lo studio «è inferiore del 41% rispetto a quello dei quattro principali paesi europei di riferimento». L’analisi ha preso in esame i prezzi ex-factory (ossia prima dell’applicazione di margini e tasse) praticati nel 2023 per oltre 4.600 farmaci generici rimborsabili. Il costo medio di una compressa generica in Francia è di 0,16 euro, una cifra sensibilmente più bassa rispetto a Germania (0,21 euro), Regno Unito (0,24 euro), Spagna (0,29 euro) e Italia (0,32 euro).
Tuttavia, il contesto normativo francese potrebbe mettere a rischio l’industria transalpina. Il Comitato economico dei prodotti sanitari (Ceps), l’organismo incaricato di regolare i prezzi dei medicinali in Francia, sta valutando un’ulteriore riduzione del prezzo di una decina di farmaci generici. A tal proposito, il Gemme avverte che «questa svalutazione del valore dei generici in Francia mette a rischio la sostenibilità economica del settore».
Un ulteriore elemento di pressione è rappresentato dalla cosiddetta “clausola di salvaguardia”, una tassa straordinaria imposta ai produttori quando la spesa farmaceutica supera i limiti stabiliti. Nel 2023, questa clausola ha comportato esborsi superiori ai 300 milioni di euro per il settore dei generici, da cui una redditività in negativo.
Il Gemme sottolinea anche il ritardo della Francia rispetto ad altri paesi nel campo dei generici e dei biosimilari. «In Francia i generici rappresentano il 42% del mercato farmaceutico in volume (escludendo il paracetamolo), contro l’80% in paesi come Germania, Canada e Paesi Bassi», dichiara l’organizzazione.
Per quanto riguarda i biosimilari, la quota di mercato in Francia si ferma al 32% nell’ambito dei gruppi biologici simili, a fronte di percentuali superiori all’85% in alcune province del Canada.
Gli industriali francesi sostengono che sia necessario sviluppare il mercato dei farmaci generici, ibridi e biosimilari senza ridurre ulteriormente il loro valore economico. Una politica di crescita dei volumi potrebbe generare risparmi aggiuntivi che, secondo il Gemme, «potrebbero essere reinvestiti nel sistema sanitario».