Si avvicina, in Francia, lo sciopero generale di farmacie e farmacisti fissato per il 30 maggio e, intanto, continuano a segnare il passo i negoziati con l’assicurazione sanitaria (la Cnam) per il rinnovo della convenzione nazionale. L’altro ieri, in un incontro con il governo, i due sindacati che rappresentano le farmacie, Uspo e Fspf, hanno puntato il dito sul ministero dell’Economia: le distanze al momento incolmabili, come spiega un articolo del Quotidien du Pharmacien, sono soprattutto quelle economiche e le due sigle hanno ormai capito che discutere con la Cnam serve a poco perché chi stanzia le risorse sta sopra, al ministero dell’Economia. Ed ecco allora il nuovo grido di battaglia: «Se vogliamo mantenere una rete efficiente di farmacie sul territorio» sintetizza il presidente dell’Union des syndicats de pharmaciens d’officine, Pierre-Olivier Variot «lo Stato deve mettere i soldi sul tavolo».
Anche il programma dello sciopero del 30 maggio è stato adattato di conseguenza: la manifestazione organizzata per quel giorno nella capitale partirà dall’università Parigi V (scenderanno in protesta anche gli studenti) e si concluderà davanti al ministero dell’Economia, nel quartiere di Bercy.
«Tutte le farmacie devono davvero essere chiuse. Abbiamo bisogno di tutti» è l’invito del presidente della Fspf, Philippe Besset «l’altra sfida è avere la popolazione al nostro fianco: il tema principale di questa giornata sarà l’accesso ai farmaci, la presenza capillare delle farmacie è essenziale».
Intanto, la Cnam presenterà a breve una nuova proposta economica, che dovrebbe promettere adeguamenti della remunerazione più ravvicinati. Difficile che l’apertura possa scongiurare lo sciopero del 30, anche perché i sindacati promettono che dopo verrà altro.