In circa due settimane le misure di distanziamento sociale adottate dal governo francese hanno avuto ripercussioni importanti anche sulle vendite in farmacia. E’ quanto rivela un sondaggio condotto nei giorni scorsi dall’Uspo (Union des syndicats de pharmaciens d’officine) su un campione di circa 4mila associati. L’obiettivo era quello di valutare lo stato di salute delle farmacie transalpine dopo l’entrata in vigore delle misure di isolamento che dal 18 marzo costringono a casa buona parte della popolazione.
Il 37% degli intervistati stima una riduzione dell’attività tra il 10 e il 30%, il 23% valuta un calo tra il 30 e il 50%, il 7% parla di contrazioni di almeno del 50%. Per contro, rivela il sondaggio, le farmacie si stanno impegnando a fondo per assicurare la continuità del servizio e persino amplarla. Significativo, al riguardo, l’incremento delle consegne a domicilio: il 38% dei farmacisti effettua da 1 a 3 consegne al giorno, il 44,80% tra le3 e le 10, il 9,27% più di dieci. «Alla luce di tali dati» afferma il presidente dell’Uspo, Gilles Bonnefond «abbiamo chiesto di essere remunerati per le consegne a domicilio, così come già avviene per altri professionisti della salute. Abbiamo anche avvisato le autorità pubbliche del calo di attività, in modo che le farmacie possano usufruire di misure di sostegno economico».