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Germania, carenze e tagli mantengono pessimisti i farmacisti titolari

30 Maggio 2023

Crisi economica, carenze e inflazione continuano a deprimere i farmacisti titolari tedeschi, che mantengono un netto pessimismo sul futuro prossimo venturo. Lo dice l’ultimo sondaggio di Aposcope, che misura a cadenza trimestrale il clima d’impresa che si respira nelle farmacie teutoniche: a gennaio l’indice dell’ottimismo aveva toccato -13, il minimo storico; ad aprile è risalito di diversi punti ma resta nettamente negativo, -8, e non invita a nutrire speranza per i mesi a venire.

In particolare, giudica buono o molto buono il quadro aziendale il 30% dei titolari, mentre un altro 19% lo definisce cattivo o molto cattivo. Le aspettative di business per i prossimi tre mesi, invece, sono ritenute positive dal 10% del campione e negative dal 37%. Di qui il -8 dell’indice Agi di cui s’è detto: nell’aprile 2022 era ancora in terreno nettamente positivo (+9), nell’aprile 2021 arrivava addirittura a +15 e nell’autunno dello stesso anno era schizzato a +34.

«Il carico di lavoro in farmacia si è fatto insopportabile» dice alla rivista Apotheke Adhoc Thomas Bellartz, editore di Aposcope «questo avrà effetti sul sistema sanitario. Rimostranze concrete, come il mancato adeguamento degli onorari, la carenza di personale o una remunerazione inadeguata causano un’enorme frustrazione e spingono a chiedersi per quanto tempo ancora il sistema farmaceutico potrà reggere gli errori della politica».

Tra i problemi, gli intervistati menzionano nell’ordine i colli di bottiglia nelle forniture (87%), l’aumento degli sconti alle casse mutua (81%) e la burocrazia (76%). Vengono anche menzionati l’aumento dei prezzi dell’energia (54%), la migrazione dei clienti verso le farmacie online (49%), l’inflazione (48%) la domanda debole (27%).