Continua a calare, in Germania, il numero delle farmacie in attività sul territorio. E’ quanto rivela la rivista specializzata Daz.online sulla base dei dati che l’Abda, l’associazione che riunisce sindacato e ordine dei farmacisti, ha elaborato nelle settimane scorse: nella prima metà dell’anno, dicono in sintesi le rilevazioni, le farmacie che hanno chiuso sono state 202 e quelle che hanno aperto 45, il che significa 157 esercizi in meno rispetto al dicembre scorso (in Germania non c’è Pianta organica e un farmacista può aprire liberamente, a patto che soddisfi alcuni requisiti strutturali e organizzativi). Una cifra che preoccupa perché lascia prevedere un fenomeno in progressiva accelerazione: nel 2017 il calo si era fermato a 275 farmacie in dodici mesi (395 chiusure e 120 nuove aperture), nel 2016 la contrazione si era fermata a 226 esercizi.
Abbandoni e ingressi porta a 19.591 il numero di “apotheken” in attività al 30 giugno scorso, ossia 15.034 sedi principali e 4.557 filiali (ogni farmacista tedesco può possederne fino a un massimo di tre, anche se in Germania c’è la monotitolarità). E’ un altro dato di un certo interesse, perché alla fine del 2017 si contavano in tutto il Paese 4.512 filiali, cosa che fa emergere un andamento in controtendenza.
I cali più vistosi, dicono ancora i dati, si registrano nelle regioni tedesche più popolose e dunque più fornite di farmacie: in Westfalia se ne contano 35 in meno (per un totale aggiornato di 4.175 esercizi), nel Baden-Württemberg 31 (2.475), in Baviera 25 (3.154). Più contenuti i decrementi nelle regioni della Germania orientale: Brandeburgo, Sassonia, Sassonia-Anhalt e Turingia perdono insieme “solo” 12 farmacie (2.689 le rimanenti); lo stesso calo si registra in Bassa Sassonia (1.923) mentre Renania-Palatinato e Saarland arretrano di 14 e 4 esercizi rispettivamente (per un totale di 994 e 294 farmacie in attività).