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Germania, contro sconti Ue sugli etici farmacie pronte a disdire il contratto

12 Marzo 2019

Piaceranno anche qui in Italia le prime risposte di politici e farmacisti tedeschi alla lettera con cui, nei giorni scorsi, la Commissione europea aveva ingiunto al governo di Berlino di rimuovere le norme che vietano sconti sui farmaci con obbligo di ricetta. Ospite nel week end di un convegno organizzato dai farmacisti della Bassa Sassonia, il ministro della Salute Carola Reimann ha difeso la normativa nazionale: per noi, ha detto in sintesi, il prezzo unico significa uguaglianza e obbedisce alla valenza sociale del nostro servizio sanitario. D’accordo con il Ministro la presidente dell’Ordine dei farmacisti della Bassa Sassonia, Magdalene Linz: non abbiamo bisogno di una concorrenza che aumenta le diseguaglianze, ha sostenuto, abbiamo bisogno di uguaglianza nella concorrenza.

La presidente Linz ha anche ricordato il difficile momento che stanno attraversando le farmacie della sua regione: in una decina di anni ha chiuso il 10% circa degli esercizi in attività, in particolar modo quelli ubicati nelle città. L’accessibilità dell’assistenza farmaceutica non corre pericoli, ha tranquillizzato, tuttavia servono interventi che ridiano stabilità al sistema e impediscano ulteriori smagliature della rete.

Particolarmente duro Berend Groeneveld, presidente del sindacato dei farmacisti titolari della Bassa Sassonia: la concorrenza sui prezzi non appartiene alla dottrina sociale e non è compatibile con i servizi rivolti alla tutela dell’interesse generale. «Il neoliberismo» ha continuato «danneggia i deboli, cioè il paziente, e se la politica ritiene che questa sia comunque la strada da seguire, potremmo anche decidere di restituire il contratto di servizio che lega farmacie e sistema pubblico».