Restano ancora pochissime settimane alle farmacie tedesche per recepire le disposizioni della Legge sulla tutela della maternità nei luoghi di lavoro, in vigore dal primo gennaio scorso. Il testo, in sintesi, obbliga le imprese ad adottare una serie di misure dirette a proteggere le dipendenti in stato di gravidanza e ridurre i disagi connessi all’attività svolta. A tale scopo, i titolari di farmacia devono eseguire una valutazione del rischio e, quando una lavoratrice segnala di incinta o nel periodo dell’allattamento, predisporre le misure necessarie a proteggere la donna fisicamente e psicologicamente.
Per quanto concerne l’attività, la legge dispone che alla lavoratrice in gravidanza non siano affidate mansioni per cui occorra maneggiare materiali pericolosi oppure che comportino rischi ingiustificati per il bambino e per la donna. A tal fine, la legge fornisce un elenco delle sostanze pericolose che comportano attenzione da parte del datore e i casi in cui si profilano rischi ingiustificati per la dipendente. In particolare, è compito del direttore o del direttore prevenire con le cautele più opportune rischi come cadute o scivolamenti.
Non solo: le donne in attesa non devono essere assegnate a mansioni che comportino il sollevamento, lo spostamento o l’uso ripetuto di pesi superiori ai cinque chili oppure occasionale di pesi oltre i 10 chili (a meno che non siano disponibili strumenti meccanici, ovviamente). Superato il quinto mese di gravidanza, inoltre, la lavoratrice non può lavorare per più di quattro ore al giorno. Salate, infine, le multe: il titolare che, passato un anno dall’entrata in vigore della legge (cioè dal primo gennaio prossimo), non dimostra di avere effettuato la valutazione del rischio prescritta, incorre in sanzioni che possono andare dai 5mila ai 30mila euro. Stesso discorso se, alla comunicazione di una dipendente di essere in gravidanza o nell’allattamento, il titolare non provvedere alla valutazione del rischio specifica per quella posizione lavorativa.