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Germania, titolari restii a fare i tamponi: prima ci devono vaccinare

23 Febbraio 2021

Mancano ormai pochi giorni al primo marzo, data dalla quale i tedeschi potranno sottoporsi ai tamponi antigenici rapidi per covid nelle farmacie del territorio e nei laboratori autorizzati, ma per ora soltanto una minoranza dei farmacisti titolari si dice pronto a offrire il servizio. Lo rivela un sondaggio di Aposcope, dal quale risulterebbe che soltanto il 26% delle farmacie offrirà i test da marzo, nonostante il 63% dei titolari intervistati si dichiari d’accordo con il provvedimento del governo che ha aperto ai tamponi rapidi.

Il problema, come riferisce un articolo della rivista Apotheke Adhoc, è che la maggioranza dei farmacisti si dice disponibile a proporre gli antigenici soltanto quando sarà stata vaccinata contro covid, cosa che al momento ancora non è accaduta. In Germania, infatti, i farmacisti non figurano tra le fasce prioritarie individuate dal Piano vaccinale tedesco. Il motivo, come ha spiegato di recente la Stiko, la Commissione permanente per i vaccini, è che un conto è il rischio di contrarre l’infezione e un altro il rischio di contrarre una malattia grave in seguito all’infezione. Rispetto a quest’ultimo parametro, ha chiarito la Stiko, i farmacisti hanno meno probabilità di ammalarsi di altre categorie.

Tra le altre motivazioni addotte dai ttiolari ai sondaggisti di Aposcope per giustificare il loro no ai test rapidi, figurano anche l’insufficienza del personale (57%), l’eccessivo impegno richiesto (50%), la retribuzione insufficiente (49%).