Le difficoltà che incontrano le farmacie tedesche come quelle italiane quando hanno bisogno di nuovo personale laureato finiscono a volte per generare casi paradossali. Come quello, per esempio, di Christoph Mauz, farmacista titolare a Esslingen, di cui racconta la rivista specializzata Apotheke Adhoc: in seguito alla vaccinazione contro covid, effettuata nell’aprile dell’anno scorso, Mauz è stato colpito da sindrome trombocitopenica associata a bassi livelli piastrinici. I sintomi della malattia si sono manifestati progressivamente e dalla primavera scorsa il farmacista non riesce a stare in piedi al banco per più di poche ore ed è costretto a chiudere a intermittenza.
Mauz ha cercato un sostituto, ma senza successo: «Ho provato di tutto» spiega ad Apotheke Adhoc «ma non c’è stato verso: reperire personale è impossibile». Non è riuscito neanche a trovare farmacisti interessati a rilevare l’azienda, che sorge in pieno centro storico e ha 500 anni. E nel frattempo sono arrivati i problemi: in attesa che qualche via d’uscita si concretizzasse, Mauz si è rivolto alla Camera regionale dei farmacisti per richiedere l’esonero dai turni di notte; evidentemente la richiesta è stata segnalata alle autorità sanitarie regionali perché dopo qualche giorno in farmacia si è presentato il direttore del servizio farmaceutico, che gli ha chiesto di rimettere l’autorizzazione all’esercizio farmaceutico. La farmacia, è stato spiegato, deve restare aperta negli orari e nei turni di servizio.
Mauz, scrive Apotheke Adhoc, non demorde e spera di riaprire in autunno dopo avere trovato un sostituto (in Germania non c’è la pianta organica, quindi la farmacia potrà chiedere una nuova autorizzazione). Potrebbe tentare di opporsi alla chiusura ricorrendo alel vie legali, ma – ammette – adesso ci sono altre priorità. «Anche se mi sento meglio, la mia salute ora viene prima di tutto».