Prima il via libera alla coltivazione privata, in forma associata, poi la vendita in negozi autorizzati tipo i coffee shop olandesi. È quanto prevede il progetto per la riforma della legislazione tedesca sulla cannabis che hanno presentato ieri il ministro della Sanità, Karl Lauterbach, e il ministro dell’Agricoltura, Cem Özdemir. Si tratta in sostanza dell’impianto che dovrebbe portare alla liberalizzazione del consumo di cannabis a scopo ricreativo, uno dei punti chiave del programma di coalizione della maggioranza Spd-Verdi-Fdp, al governo da poco più di un anno (dicembre 2021).
Una prima versione del progetto era stata approntata all’inizio dell’autunno, ma ha dovuto essere ampiamente rimaneggiata dopo le perplessità espresse dalla Commissione Ue sulla compatibilità con la legislazione europea. La nuova versione, di conseguenza, prevede una progressiva liberalizzazione secondo un percorso in due fasi. Nella prima, la coltivazione di cannabis a scopo ricreativo sarà consentita esclusivamente ad associazioni tra privati create allo scopo e senza fini di lucro. La produzione dovrà rispettare requisiti e procedure rigorosa e dovrà essere indirizzata esclusivamente ai soci, che potranno richiedere anche semi e talee per la coltivazione in casa. Questi “cannabis social club”, inoltre, non potranno avere più di 500 iscritti, tutti rigorosamente maggiorenni, e dovrebbe essere consentita l’adesione a un solo club.
In una seconda fase verrà data luce verde alla vendita della cannabis a scopo ricreativo in negozi autorizzati riforniti da aziende e produttori, nell’ambito di norme e controlli che il governo definirà a tempo debito. L’idea, in ogni caso, è di varare una distribuzione limitata a livello regionale e nel tempo (cinque anni) in modo da valutare poi i risultati. Tanto la prima quanto la seconda fase verranno counque definite in dettaglio con progetti di legge dedicati (per la fine del mese il Governo dovrebbe produrre la prima proposta di legge sui Cannabis social club), ma lo scoglio della Commissione Ue non è stato ancora superato del tutto.
E le farmacie? Al momento i progetti, secondo quanto scrive la rivista Apotheke Adhoc, non le contemplano ma – ha detto Lauterbach – un loro coinvolgimento non è da escludere. In particolare, si parla di una possibile “declassificazione” della cannabis da stupefacente a semplice farmaco con o senza obbligo di ricetta, ma è ovvio che sull’eventuale provvedimento sarà necessario avere l’ok dell’Europa.