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Germania, in vigore la legge sulla cannabis. Polemiche in farmacia

3 Aprile 2024

Ha lasciato uno strascico di incertezza e qualche polemica, in Germania, l’entrata in vigore dal lunedì di Pasquetta della legge federale che liberalizza l’uso ricreativo della cannabis. Il provvedimento, uno dei cavalli di battaglia del ministro della Salute, Karl Lauterbach, ha ricevuto l’ultimo via libera l’altro ieri (la firma del Capo dello Stato, apposta in sua vece dalla cancelliera del Meclemburgo-Pomerania, Manuela Schwesig) dopo avere ricevuto due settimane fa il voto favorevole del Bundesrat. Ma le norme più importanti entreranno in vigore a tappe progressive: dal primo aprile, in sostanza, fumare cannabis a scopo ricreativo non è più reato, ma solo entro alcuni limiti; resta vietato il consumo ai minorenni, il quantitativo per uso personale con cui si può circolare non deve superare i 25 grammi, si può coltivare cannabis in casa fino a un massimo di tre piantine, si potrà fumare soltanto in aree aperte (ma ad almeno 100 metri da scuole, asili e centri sportivi) o nella propria abitazione. Oppure, dal primo luglio, nei cosiddetti cannabis club, circoli ricreativi che saranno anche autorizzati alla vendita ma fino a un massimo di 50 grammi a persona al mese (30 per i 18-21enni).

Il problema però è che la legge ha anche lasciato alcuni importanti vuoti normativi. Il più importante riguarda la cannabis terapeutica: dal primo aprile tetraidrocannabinolo, dronabinolo e altri preparati della cannabis (che restano soggetti alla dispensazione esclusiva in farmacia) non sono più stupefacenti e quindi per la prescrizione non sarebbero più necessari i ricettari speciali (fa eccezione il nabilone). La nuova legge, tuttavia, rimanda la regolamentazione di dettaglio a decreti attuativi che il ministero della Salute deve ancora promulgare, e così farmacie e medici si trovano al momento senza certezze: per dirne una, le farmacie ricevono un onorario specifico in caso di spedizione di ricette con stupefacenti; se è chiaro che su tetraidrocannabinolo e sostanze similari tale compenso non si applica più, non ci sono indicazioni precise su cosa accade alle ricette con data antecedente al provvedimento ma spedite dopo il primo aprile.

Problemi anche per i medici: le banche dati non sono state ancora aggiornate, quindi gestionali e software continuano a prescrivere i preparati a base di cannabis con i ricettari per stupefacenti, che però le farmacie non possono spedire perché dovrebbero addebitare la tariffa per gli stupefacenti ma non possono correggere a mano la ricetta. Per qualche settimana, in sostanza, i pazienti che devono assumere cannabis a fini terapeutici faranno fatica a ruifornirsi ed è per questo che qualche organizzazione dei farmacisti ha già accusato lauterbach di pensare più ai bisogni dei tedeschi che fumano spinelli anziché ai pazienti che si devono curare.