Rapporti di nuovo al calor bianco tra farmacie tedesche e ministero della Salute dopo la recente legge sl finaziamento dell’assistenza farmaceutica che ha aumentato da 1,77 a 2 euro lo sconto a carico delle farmacie per ogni farmaco dispensato in regime di rimborso. Il casus belli stavolta è rappresentato dal disegno di legge contro le carenze farmaceutiche e per il rafforzamento delle forniture, presentato ufficialmente dal governo martedì 14 febbraio: tra le disposizioni, ce n’è una che riconosce alle farmacie un fee di 50 centesimi a scatola per la gestione delle carenze.
Tale compenso, tuttavia, verrebbe riconosciuto soltanto sui farmaci ricompresi in un elenco dei prodotti carenti redato dal Bfarm (l’Aifa tedesca), che riguarderebbe soltanto le specialità di maggiore rilevanza soggette a difficoltà negli approvvigionamenti. Anche le disposizioni del disegno di legge per la sostituzione semplificata in farmacia, che dovrebbero ridurre gli effetti delle carenze, si applicheranno soltanto ai farmaci di questa lista.
In un videomessaggio pubblicato ieri la presidente dell’Abda, Gabriele Regina Overwiening, ha espresso malcontento per tali misure. Cinquanta centesimi per la gestione di un farmaco carente, ha detto, sono troppo pochi. La richiesta al governo, quindi, è che le farmacie siano remunerate adeguatamente per l’impegno che profondono e che le norme per la dispensazione semplificata siano estese a tutti i farmaci.
I colloqui avuto nei giorni scorsi con il ministero federale della Salute, ha continuato Overwiening, «hanno fatto capire che il dicastero non apprezza a sufficienza il lavoro delle farmacie. Ho notato che il ministro Lauterbach e il governo non sono in grado di garantire la giusta assistenza ai pazienti e spingonmo le farmacie verso il baratro». Il fee di 50 centesimi per la gestione delle carenze, ha chiosato la presidente dell’Abda, rappresentano «un segno di disprezzo verso i farmacisti, la professione e il loro lavoro».