Più libertà d’azione e compensi adeguati. È la sintesi delle modifiche al progetto di legge del governo contro le carenze farmaceutiche richieste dalle farmacie tedesche, che ieri hanno bocciato le misure messe a punto. «Accogliamo con favore il fatto che i politici stiano finalmente rivolgendo la loro attenzione al problema» ha spiegato la presidente dell’Abda, Gabriele Regina Overwiening «tuttavia il disegno di legge non risolve le carenze in modo incisivo e non fa l’interesse dei pazienti».
Le farmacie, in particolare, chiedono maggiore libertà nella sostituzione di un farmaco indisponibile con uno in magazzino, la possibilità di fare ricette o effettuare preparazioni galeniche in caso di emergenza e infine compensi adeguato per l’aggravio di lavoro che si scarica sul personale.
«Durante la pandemia di corona» ricorda Overwiening «le farmacie hanno ripetutamente dimostrato di poter rifornire in modo affidabile la popolazione anche in condizioni estreme. Per le farmacie sono assolutamente necessarie condizioni quadro chiare, maggiore libertà di movimento e un’adeguata remunerazione per lo sforzo aggiuntivo».
L’Abda, in particolare, stima che occorrano almeno sei ore settimanali a farmacia per gestire i colli di bottiglia. L’impegno complessivo sopportato n un anno da tutte le 18mila farmacie tedesche raggiunge quindi i 5,62 milioni di ore. Con un costo lordo del lavoro a carico del datore di 75,91 euro all’ora, ciò significa una spesa di 425 milioni di euro all’anno. Calcolato che in media sono circa 20 milioni i casi di indisponibilità trattati dalle farmacie in un anno, ne discende la richiesta di un compenso di 21 euro per ogni sostituzione di un farmaco carente.