Anche in Germania tira brutta aria per l’omeopatia. Con due provvedimenti di recente adozione, infatti, le Landesärztekammern (associazioni regionali dei medici) di Brema e Sassonia-Anhalt hanno escluso la disciplina dalle materie che devono rientrare nella formazione continua degli iscritti. La novità, come spiega un articolo di Daz.online, riguarda soltanto i medici delle due regioni, perché a livello nazionale rimangono invariate le linee guida del sindacato di categoria (la Bäk), che continuano a incluedere l’omeopatia nell’aggiornamento obbligatorio dei medici tedeschi.
Le due Landesärztekammern motivano la loro decisione con l’assenza di prove scientifiche che dimostrino l’efficacia dell’omeopatia. Tuttavia, ha chiarito Simone Heinemann-Meerz, presidente dell’Associazione medica della Sassonia-Anhalt, «i nostri medici rimangono liberi di praticare la disciplina e prescrivere ai loro pazienti i trattamenti che ritengono più adeguati». Per la DZvhÄ, l’Associazione dei medici omeopati, si tratta però di un «grande passo indietro». Il presidente, Michaela Geiger, ha ricordato che l’anno scorso la Deutsche Ärztetag, la Conferenza nazionale dei medici tedeschi, aveva accolto la proposta che i medici potessero qualificarsi come “omeopati” e a tale scopo aveva dettato disposizioni dettagliate in materia di formazione. «La Bäk» conclude Geiger «aveva dato istruzioni alle Associazioni mediche regionali perché adeguassero i loro regolamenti, ma non tutte l’hanno fatto». Attualmente, secondo DZvhÄ, sono circa 7.000 i medici che in Germania si fregiano della qualifica di omeopata.