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Germania, sventato colpo di stato sostenuto da frange anti-vacciniste

15 Aprile 2022

Diversi attentati, alcuni rapimenti mirati (tra i quali quello del ministro della Sanità, Karl Lauterbach) ed eventualmente un colpo di stato ai danni dell’attuale governo, sostenuto dalla maggioranza verde-giallo-rossa (ambientalisti, liberali e socialisti). E’ il piano al quale stava lavorando da alcuni mesi un gruppo di cospiratori formato da elementi sovversivi dell’estrema destra e anti-vaccinisti ideologizzati, più alcune frange completamente sconosciute alla polizia. Il complotto, pianificato attraverso contatti su Telegram, il più ”dark” dei social network, è venuto alla luce l’altro ieri, quando le forze di polizia hanno effettuato una serie di perquisizioni su tutto il territorio nazionale, cui sono seguiti quattro arresti.

Sui sospettati pende l’accusa di attentato alla sicurezza dello Stato e detenzione di armi da guerra. Nel corso delle ispezioni sono state sequestrate 22 armi da fuoco, munizioni, contanti, lingotti d’oro, monete d’argento e in valuta straniera. In aggiunta cellulari, tessere vaccinali false e certificati per green pass pure questi contraffatti.

Secondo gli inquirenti, il piano del gruppo prevedeva in una prima fase una serie di attacchi alla rete elettrica, per creare black out diffusi e gettare le panico intere regioni. Quindi, sarebbe scattato il rapimento del ministro della Salute e di altre figure politiche di spicco. Lauterbach, hanno spiegato gli inquirenti, era l’obiettivo primario perché tra i cospiratori figuravano parecchi negazionisti e antivaccinisti. L’ultima fase della cospirazione, infine, avrebbe dovuto portare alla presa del potere.

Alcuni dei complottisti, riportano ancora gli investigatori, erano arrivati ad augurarsi che il presidente Putin attaccasse non solo l’Ucraina ma anche la Germania, per cambiare le cose. Il gruppo tuttavia, hanno tenuto a precisare i magistrati inquirenti, dev’essere preso molto sul serio: «Nel momento in cui hanno voluto procurarsi le armi ci sono riusciti» ha spiegato Johannes Kunz, il capo dell’Ufficio di polizia criminale della Renania-Palatinato «non abbiamo a che fare con pazzi, ma con pericolosi criminali che volevano attuare i loro piani e probabilmente potevano farlo».