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Germania, un milione di dem. Ma la digitalizzazione procede a rilento

20 Gennaio 2023

Ieri la Germania ha valicato la soglia del primo milione di ricette elettroniche spedite dal servizio sanitario dall’inizio della sperimentazione, lanciata ufficialmente dal 1 settembre scorso (ma ufficialmente la ricetta dem è una realtà dal primo gennaio 2022). Nessuno però ha festeggiato: la dematerializzazione, come scrive la rivista specializzata Apotheke Adhoc, sta progredendo con lentezza e senza troppa convinzione, in media si aggiunge ogni giorno qualche migliaio di ricette ma tra i medici chi ha iniziato a prescrivere davvero in modalità digitale sono quei pochi che credono nella tecnologia; nella maggior parte degli studi e delle farmacie, invece, le ricette dem rimangono rare e ormai anche i sostenitori più accaniti hanno smesso di credere che la prescrizione elettronica possa diventare obbligatoria da quest’anno.

D’altronde, la sperimentazione avviata a settembre è cominciata sotto una cattiva stella: pochi giorni e le associazioni dei medici convenzionati dello Schleswig-Holstein e della Vestfalia si sono ritirate dalla fase pilota, interrompendo il reclutamento di altri prescrittori. All’inizio dell’autunno era stata introdotta una disposizione che obbligava tutte le farmacie tedesche ad attrezzarsi per essere in grado di spedire una ricetta digitale nel caso un assistito si fosse presentato al banco con una prescrizione di questo tipo, ma i dati di Gematik (la Sogei tedesca) dicono che al momento solo 13mila farmacie sono effettivamente abilitate (su un totale di circa 18.500).

Intanto la stessa Gematik sta lavorando a un aggiornamento del sistema che consenta agli assistiti che devono spedire una ricetta digitale di recarsi in farmacia con la sola tessera sanitaria, nel rispetto delle obiezioni sollevate nei mesi scorsi dal Garante della privacy. Dal canto loro, i medici che sostengono la digitalizzazione delle ricette manifesteranno il 25 gennaio davanti al ministero federale della Salute per chiedere un’accelerazione della fase pilota. E anche più chiarezza nei regolamenti: di fatto, nonostante rinvii e ripensamenti, è sempre in vigore il regolamento che dal primo gennaio 2022 obbliga i medici a prescrivere in modalità digitale eccetto i casi in cui questo sia tecnicamente impossibile. La burocrazia non è un peso soltanto in Italia.