La nuova ondata di contagi che sta investendo il Regno Unito ha convinto le autorità sanitarie a concentrare tutti gli sforzi nella campagna vaccinale, con effetti evidenti anche sulle farmacie del territorio. Il 13 settembre Nhs England (il servizio sanitario inglese) ha consigliato a tutti gli hub vaccinali, compresi quelli gestiti dalle farmacie, di allargare l’orario di apertura alle 12 ore giornaliere, 7 giorni su 7, per riuscire a vaccinare entro il 31 dicembre con la terza dose tutti i maggiorenni.
Non solo: il giorno successivo Nhs England ha comunicato che, per ottimizzare l’attività vaccinale, le farmacie potranno concentrare le somministrazioni in fasce orarie specifiche della giornata, nelle quali potranno essere invece ridotti gli altri servizi agli assistiti. Per farlo sarà necessario presentare richiesta al comitato regionale per la pianificazione delle cure primarie (regional primary care commissioning team), ma se la riduzione ammonta a meno del 20% dell’orario settimanale e si concentra in fasce del giorno e della settimana di minore afflusso, la domanda verrà accolta automaticamente. Altrimenti, la ridistribuzione dovrà essere discussa e concordata.
Le indicazioni di Nhs England, in ogni caso, chiariscono che la riorganizzazione dei servizi dovrà comunque garantire ai pazienti il normale accesso ai farmaci, incluso il recapito a domicilio per i casi di emergenza nelle ore in cui il normale servizio di home delivery è sospeso. In tali casi, specifica Nhs England, le farmacie potranno richiedere un compenso di 6 sterline a consegna (7 euro).
Le disposizioni del servizio sanitario, ricorda in un articolo il Pharmaceutical Journal, rappresentano una risposta alle recenti richieste delle farmacie per uno snellimento degli oneri burocratici. A tal fine, Il Psnc (Pharmaceutical services negotiating committee, il comitato che negozia con il Nhs i rinnovi contrattuali per conto delle farmacie) ha raggiunto ieri un accordo con le autorità sanitarie che posticipa di diversi mesi alcune scadenze amministrative come controlli di qualità e audit.
Alastair Buxton, direttore del Psnc per i servizi Nhs, ha espresso soddisfazione per l’intesa: «Sappiamo che molte farmacie rischiano a breve di chiudere» ha detto «e continuiamo a ricordare al servizio sanitario e al governo l’enorme quantità di lavoro assicurato dalle farmacie, con un impatto molto positivo sui pazienti».