Ridurre la spesa farmaceutica pubblica e ottimizzare i meccanismi di acquisto e distribuzione dei medicinali: è questo uno degli obiettivi prioritari che Nhs England (il Servizio sanitario inglese) si è dato per i prossimi anni. Lo rivelano i documenti pubblicati lo scorso 27 marzo, che fissano a un miliardo di sterline (circa 1,17 miliardi di euro) i risparmi da realizzare entro il 2029.
Nel 2023/2024, come riporta il Pharmaceutical Journal, il Nhs ha già realizzato economie sulla spesa farmaceutica per quasi 500 milioni di sterline (circa 585 milioni di euro), e punta ad altri 500 milioni nel 2025/2026, con un ulteriore traguardo di 1 miliardo da raggiungere entro il 2030 lungo l’intera supply chain.
L’annuncio arriva a pochi giorni dalla pubblicazione di un rapporto della Company chemists’ association (Cca, Associazione dei farmacisti dell’industria), secondo il quale tra il 2015 e il 2024 le riduzioni di prezzo legate ai generici sono aumentate di oltre il 740%, segnale che il sistema di pricing sta alimentando una «falsa economia» e contribuisce a generare carenze.
Tra le misure su cui Nhs England punta per centrare l’obiettivo ci sono misure sulla sostituzione dei farmaci biologici originatori con biosimilari, un intervento che – secondo stime già comunicate lo scorso gennaio dal Pharmaceutical Journal – potrebbe fruttare un miliardo di sterline in cinque anni.
Fondamentale, però, sarà garantire un contesto favorevole per i fornitori, come ha sottolineato Mark Samuels, amministratore delegato della British generic manufacturers association (Bgma, Associazione dei produttori britannici di generici): «Il Regno Unito ha i prezzi dei farmaci più bassi d’Europa grazie a un settore dei generici e dei biosimilari ben sviluppato e competitivo. Quattro prescrizioni su cinque nel Nhs riguardano farmaci fuori brevetto, che fanno risparmiare miliardi ogni anno. Nei prossimi cinque anni, altri 250 prodotti perderanno la protezione brevettuale, offrendo nuove opportunità di contenimento della spesa».
Perché tali risparmi si concretizzino, però, «il Regno Unito deve essere un ambiente favorevole ai fornitori, il che richiede il sostegno del governo. È anche necessario mantenere funzioni chiave del Nhs come quella per il valore e l’accesso ai farmaci». Samuels ha anche avvertito che «il Regno Unito compete con altri Paesi per l’allocazione delle scorte e le aziende internazionali prendono decisioni razionali su dove inviare le forniture disponibili. I governi che si sono succeduti hanno largamente ignorato il settore dei generici, malgrado la sua importanza per la salute pubblica».
Infine, i documenti del board indicano tra le leve di efficienza anche la spinta sulla digitalizzazione: Nhs England investirà nella cartella clinica elettronica, nel potenziamento della Federated Data Platform (Piattaforma federata dei dati del Nhs) e nello sviluppo dell’app ufficiale.
«Il Nhs si è impegnato a migliorare del 2% la produttività annua nel 2025/2026» si legge nei documenti. L’obiettivo è «continuare a rafforzare l’efficienza, ridurre i costi e migliorare le attività cliniche e operative».