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Il Pharmaceutrical journal: farmacia online inglese viola convenzione Nhs

3 Luglio 2024

Pharmacy2U, la più importante web-pharmacy inglese, lavorerebbe ogni mese più di un milione di ricette del Nhs in una farmacia del Leicestershire priva di autorizzazione del Servizio sanitario. A rivelarlo un articolo del Pharmaceutical Journal, la rivista della Royal pharmaceutical society, che cita documenti raccolti da varie fonti. Le linee guida del dipartimento per la Salute e l’Assistenza sociale in vigore dal 2013, spiega il giornale, affermano che i locali in cui operano le farmacie che vendono a distanza «devono essere inclusi nella lista dei servizi farmaceutici dell’Health and wellbeing board (Hwb) competente per territorio» se vogliono fornire prestazioni convenzionate con il Nhs.

Una richiesta presentata da Pharmacy2U nel gennaio 2020 perché la sede nel Leicestershire fosse inclusa nell’elenco, rivela l’articolo, è stata prima accolta e poi respinta in seguito a un ricorso di una catena concorrente, che aveva evidenziato errori formali nella procedura. Nella valutazione negativa, in particolare, il Nhs ha avanzato dubbi sulla sicurezza che la struttura potesse garantire tutti i servizi essenziali e tutti gli assistiti residenti in Inghilterra

Ciononostante, scrive la rivista, Pharmacy2U ha dispensato nel febbraio scorso da questa farmacia più di 1,1 milioni di prodotti in regime rimborsato, a fronte degli oltre 28mila del novembre 2020. La farmacia online gestisce anche una seconda struttura, a Leeds, che invece figura nell’elenco del Hwb.

«Le strutture di Leeds e Leicester operano in conformità agli accordi hub-and-spoke sottoscritti» ha commentato un portavoce di Pharmacy2U al Pharmaceutical Journal «e nel rispetto della legislazione vigente». Tuttavia, alla rivista un legale della società Rushport Advisory ha dichiarato che in assenza di registrazione la farmacia nel Leicestershire «è semplicemente una farmacia privata, cioè non convenzionata con il Nhs». Un accordo hub-and-spoke con il Servizio sanitario, ha osservato, «consentirebbe la lavorazione delle ricette nell’hub di Leicester, ma non la spedizione dei prodotti da questa sede perché non è una farmacia del servizio sanitario nazionale». Eppure, conclude la rivista, l’ultima ispezione condotta dal General Pharmaceutical Council (il comitato che vigila sulla qualità di farmacie e farmacisti inglesi) nella struttura di Leicester, datata febbraio 2023, conferma che la farmacia spedisce i medicinali direttamente ai pazienti.