L’immunità conseguita con un’infezione da covid diminuisce nel tempo ma protegge tanto quanto una vaccinazione. Lo rivela una delle più vaste meta-analisi mai condotte sul tema, che ha messo a confronto una sessantina di studi provenienti da 19 Paesi selezionati in modo da cprire un arco di tempo sufficiente a includere anche l’impatto della variante omicron.
Pubblicata sulla rivista The Lancet, l’indagine ha messo a confronto l’efficacia della protezione garantita dall’infezione con quella ottenuta dopo la somministrazione di un vaccino mrna Pfizer o Moderna. La conclusione cui giungono i ricercatori è che l’una e gli altri conferiscono una protezione simile, piuttosto debole contro una reinfezione con Omicron ma efficace contro le forme gravi della malattia.
Questi risultati, avvertono gli autori, non vanno intesi nel senso che per acquisire la prima immunità sia indifferente vaccinarsi o infettarsi: il virus comporta rischi decisamente maggiori del vaccino, soprattutto nei più anziani. Tuttavia, recita un commento pubblicato a margine dell’articolo, «a lungo termine la maggior parte delle infezioni colpirà persone ben protette dalle forme gravi, a seguito di una precedente infezione della vaccinazione o di entrambe». I dati, è dunque la conclusione, fanno sperare che le future ondate di covid si tradurranno in un numero contenuto di ricoveri.