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In Svizzera allarme per Lemon Bottle, misterioso cosmetico “bruciagrassi”

28 Marzo 2024

È allarme, in Svizzera, per la Lemon Bottle, una misteriosa soluzione iniettabile che rivendica proprietà “bruciagrassi” indimostrate e dalla composizione incerta. Swissmedic, l’Aifa elvetica, ha diramato l’altro ieri un comunicato in cui ricorda che il preparato non ha ottenuto alcuna autorizzazione, quindi «non è commerciabile in Svizzera e non dev’essere utilizzato».

Il prodotto godrebbe di un certo successo grazie ai social network, dove sarebbe possibile acquistarlo in fiale da 10 ml a meno di 30 euro l’una: commercializzato dalla Sid Medicos, che ne attribuisce la formulazione a non meglio identificati dermatologi coreani, è pubblicizzato principalmente da un video (identificato dall’hashtag #lemonbottle) che secondo un articolo del quotidiano britannico The Guardian avrebbe accumulato più di 80 milioni di visualizzazioni su TikTok in appena sei mesi.

Alcuni siti web, in particolare, presentano la Lemon Bottle come «una soluzione innovativa per la riduzione del grasso senza effetti collaterali dannosi». Swissmedic, tuttavia, non è dello stesso avviso: «Nessuna delle proprietà rivendicate è scientificamente provata» avverte e «secondo le informazioni riportate sulla confezione e su Internet, questo preparato conterrebbe bromelina, lecitina e riboflavina». Le analisi effettuate su alcuni campioni, però, rivelano che «gli ingredienti non corrispondono a quanto dichiarato e differiscono anche da una fiala all’altra. In una è stata trovata solo caffeina, mentre in un’altra non è stato rilevato nessuno degli ingredienti menzionati sulla confezione. Si tratta quindi di falsificazioni».

Sulla base delle analisi, continua il comunicato, il Comitato di esperti per le questioni di delimitazione (composto, tra gli altri, da rappresentanti dell’Associazione dei farmacisti cantonali, dell’Associazione dei chimici cantonali svizzeri e di Swissmedic) ha deciso di assegnare a Lemon Bottle la qualifica di medicinale. Non può quindi essere venduto come cosmetico e considerata la mancanza di un’autorizzazione all’immissione in commercio, «le autorità competenti possono sottoporre le confezioni a sequestro e adottare ulteriori misure».