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India, prodotti Herbalife sotto accusa ma l’azienda respinge ogni addebito

31 Maggio 2019

Rimbalzano dall’India accuse pesanti nei confronti di Herbalife, storica azienda di integratori alimentari. A muoverle alcune ricerche condotte da un team di medici del Paese asiatico sul caso di una donna di 24 anni, affetta da ipotiroidismo e deceduta per insufficienza epatica acuta dopo aver consumato per due mesi tre differenti prodotti dell’azienda. Secondo i report, la donna ha sviluppato progressiva perdita di appetito per una settimana, seguita da ittero in progressivo peggioramento nell’arco di dodici giorni (bilirubina totale 28,6 mg / dL). Quindi il ricovero in pronto soccorso con encefalopatia epatica di terzo grado e lesioni al fegato talmente gravi da convincere il personale a trasferirla con urgenza a un centro trapianti. La ragazza però è deceduta prima dell’intervento.

Incuriositi dal caso, i medici si sono procurati uno degli integratori assunti dalla giovane nello stesso negozio dove cui si era rivolta la paziente, poi ne hanno comprato altri otto su Internet. I prodotti, quindi, sono stati sottoposti ad analisi di metalli pesanti, tossicologia e studi di contaminazione batterica. «Abbiamo trovato alti livelli di metalli pesanti in tutte le formulazioni Herbalife» spiegano i ricercatori «più composti tossici non indicati, incluse tracce di agente psicotropico nel 75% dei campioni». L’analisi microbica, in più, «ha rivelato nel 63% dei campioni analizzati diverse comunità batteriche, tra le quali alcune specie altamente patogene, come proteobacteria e cyanobatteria».

Secca la replica di Herbalife, che dalle pagine della rivista di consumo Il Salvagente commenta: «Ogni giorno, milioni di consumatori in tutto il mondo utilizzano nella massima sicurezza prodotti Herbalife Nutrition e noi sosteniamo la qualità e la sicurezza dei nostri prodotti». Tutti i nostri prodotti e le procedure di produzione, continua l’azienda, «sono conformi alle normative governative vigenti in ciascuno dei 94 mercati in cui siamo presenti e nessuna epatotossina è stata mai riscontrata nei nostri prodotti».

Quanto alla ricerca indiana, l’azienda fa sapere che «oltre al nostro robusto programma di test di routine in India, abbiamo chiesto a un laboratorio indipendente e certificato dal governo di testare i prodotti menzionati nel recente articolo e i risultati confermano che i prodotti sono completamente sicuri e conformi a tutte le normative di sicurezza del governo indiano».