Con le sue recenti raccomandazioni sulla composizione dei vaccini antinfluenzali per la stagione 2024/2025, l’Oms sta di fatto spingendo perché si smetta di vaccinare con i quadrivalenti? È l’interrogativo che si pone la rivista tedesca Daz.online rileggendo le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità per il prossimo autunno-inverno: riguardo all’emisfero settentrionale, infatti, la raccomandazione è quella di eliminare dal quadrivalente la componente del ceppo B/Yamagata; «se si continuano a utilizzare tali vaccini», scrive l’Oms, allora al suo posto andrà usato B/Phuket/3073/2013 (lignaggio B/Yamagata).
All’origine di tale scelta, spiega la riista, c’è il fatto che da marzo 2020 non viene più rilevato alcun virus naturale del lignaggio B/Yamagata, a causa della pandemia di covid-19. Rimuovere tale componente, quindi, elimina il rischio teorico di ridiffondere il ceppo. E infatti, fa notare Daz.online, la stessa raccomandazione era già stata formulata dall’Oms nella stagione passata, ma per l’emisfero meridionale.
Le nuove indicazioni, in ogni caso, avranno un impatto significativo soltanto sui Paesi – non tantissimi – dove viene massicciamente impiegato il vaccino quadrivalente, come Stati Uniti e Germania. Qui, spiega Daz.online, si fa probabile un ritorno ai trivalenti, anche se nella comunità scientifica è in corso già da tempo un dibattito sulla sostituzione di B/Yamagata con un altro ceppo influenzale connotato da rischio pandemico (aviaria o suina). Ma servirà tempo: a gennaio l’Ifpma (la Federazione internazionale delle industria del farmaco) aveva avvertito che occorrerà attendere fino alla stagione influenzale 2025/2026 nell’emisfero settentrionale e al 2026 nell’emisfero meridionale perché la raccomandazione dell’Oms possa venire recepita nella produzione. In particolare, sarebbero 170in tutto le agenzie regolatorie interessate, anche se la Fda ha già avviato una riflessione sulla possibilità di un ritorno anticipato al vaccino trivalente.