Durante la stagione 2021/2022 le farmacie inglesi hanno somministrato almeno 4,8 milioni di vaccini antinfluenzali, per una crescita del 73% rispetto alla campagna precedente. I dati arrivano dal Psnc (Pharmaceutical services negotiating committee, il comitato che negozia con il servizio sanitario per conto delle farmacie del territorio) e sembrano certificare il successo dei piani del governo: all’inizio della pandemia, nel luglio 2020, Boris Johnson annunciò «il più grande programma di vaccinazione antinfluenzale della storia», che aggiungeva 30 milioni di assistiti alle fasce per cui la somministrazione era gratuita.
Alla fine della stagione 2020-2021 risultò così che le farmacie avevano somministrato 2,8 milioni di vaccini, il 60% in più rispetto alla stagione 2019/2020. Quindi, nel marzo 2021, il governo confermò l’ampliamento dei requisiti per l’ammissibilità alla vaccinazione anche per la campagna antinfluenzale 2021/2022, con i con i risultati (al 24 marzo scorso) di cui s’è detto.
Per Gareth Jones, direttore degli affari aziendali presso la Npa (National pharmacy association, il sindacato delle farmacie del territorio) «la vaccinazione rappresenta ormai un compito consolidato nell’ambito del ruolo che le farmacie recitano per la salute pubblica: il nostro settore ha dimostrato durante la pandemia di essere in grado di affrontare ogni sfida che incontra».
Thorrun Govind, presidente della Royal pharmaceutical society (English pharmacy board), osserva che «i 4,8 milioni di vaccini somministrati dalle farmacie è una testimonianza dell’impegno profuso a favore degli assistiti. Il 46% di tutte le vaccinazioni è stato indirizzato a persone di età compresa tra 50 e 64 anni: questo avrà un impatto positivo sul numero di vaccinati l’anno prossimo, quando questa fascia di persone non avrà più diritto al vaccino gratuito».
Nelle linee guida pubblicate il 2 marzo scorso, il governo ha consigliato alle farmacie e agli altri operatori di «ordinare per la stagione 2022/2023 vaccini in numero sufficiente a garantire una copertura almeno uguale – se non superiore – ai tassi 2021/2022».