Stupore e preoccupazione, dal mondo della farmacia, per le dichiarazioni rilasciate la settimana scorsa dal ministro inglese per le cure primarie e l’assistenza farmaceutica Dame Andrea Leadsom, che in un’audizione davanti alla Commissione per i servizi sanitari e sociali (Hscc) ha definito le farmacie del territorio «un mercato fiorente».
Alle valutazioni di Leadsome ha risposto Community pharmacy England (Cpe, il comitato di rappresentanza nelle negoziazioni con il Nhs), che in una nota ha espresso preoccupazione per affermazioni del governo che i dati e le stesse farmacie possono facilmente confutare.
Il Ministro, in aggiunta, aveva affermato che la disponibilità di farmaci e il sostegno del governo al settore «rimangono molto forti», e la copertura del servizio sul territorio rimane «buona» nonostante nell’anno fiscale 2023/2024 il numero delle farmacie in attività sia calato (400 esercizi in meno tra aperture e chiusura). «Le cose cambiano», ha osservato Leadsome, e i pazienti che perdono la farmacia sotto casa o devono talvolta restare in attesa perché c’è coda al banco «possono rivolgersi a una farmacia online o alle farmacie per corrispondenza (Dsp, Distance selling pharmacy ndr)».
Pre criticare tali uscite, il Cpe ha scritto al presidente dell’Hscc, che aveva ascoltato Leadsome nell’ambito di un’indagine diretta proprio a valutare lo stato di salute del servizio farmaceutico inglese. L’inchiesta, sottolinea il Cpe, è attesa con impazienza dai proprietari delle farmacie del territorio, che sperano di trovare nella relazione finale raccomandazioni esplicite per interventi diretti alla sostenibilità economica del settore.
Quest’anno, ricorda la lettera del Comitato, sono parecchi i proprietari di farmacia che registrano conti in perdita, tra i quali – come ricorda la rivista Chemist&Druggist – Weldricks (1,4 milioni di sterline) e Well Pharmacy (29 milioni).
Lo stesso giornale ricorda i risultati della sua ultima survey sul settore, dalla quale risultava che più di un terzo dei titolari riteneva le proprie farmacie a rischio di chiusura nel gito di un anno, più un 15% che affermava di avere dovuto vendere o chiudere una o più delle sue filiali nei 12 mesi precedenti.
Un mese fa, infine, la presidente della Camera dei Comuni, Penny Mordaunt, aveva affermato che a causa della chiusura di un numero crescente di farmacie i tempi di attesa per spedire una ricetta superano in media l’ora.