Secondo un articolo pubblicato la settimana scorsa dal Pharmaceutical Journal, sarebbero in netto aumento le risoluzioni dell’autorità sanitaria inglese che confermano i pareri negativi degli Icb (Integrated care boards, Comitati per l’assistenza integrata) all’apertura di nuove farmacie. Nei primi nove mesi del 2024, in particolare, il numero di bocciature formulate da Nhs Resolution ammonterebbe a 23, pari alla somma dei ricorsi respinti negli ultimi due anni (16 nel 2023 e 17 nel 2022).
Come noto, l’apertura di nuove farmacie nel Regno Unito è subordinata alle esigenze della popolazione locale: un operatore, per ottenere l’autorizzazione, deve presentare domanda all’Icb competente per territorio, che valuta la necessità di nuove farmacie considerando accessibilità del servizio e disponibilità di nuovi servizi farmaceutici. In particolare, l’Icb basa la propria analisi sul Pharmaceutical needs assessment (Pna), un documento di pianificazione che identifica eventuali carenze o lacune nella fornitura di servizi farmaceutici nell’area. Tale valutazione viene aggiornata ogni tre anni, ma può essere integrata con dichiarazioni supplementari se emergono nuove esigenze.
Nel caso in cui l’Icb respinga la domanda, i farmacisti hanno la possibilità di presentare ricorso a Nhs Resolution, che decide se confermare o annullare le decisioni prese dagli Icb. Secondo i dati forniti dal Pharmaceutical Journal, tra ottobre 2021 e settembre 2024 l’authority ha respinto il 60% dei 103 ricorsi ricevuti, con decisioni che a loro volta possono essere impugnate soltanto davanti alla High Court (uno dei tribunali superiori della giustizia inglese).
Nel 2024, scrive la rivista inglese a titolo di esempio, Nhs Resolution ha respinto quattro domande per nuove farmacie nel West Yorkshire, tre delle quali riguardavano l’area di Wakefield dove in precedenza avevano chiuso quattro farmacie. Secondo l’Icb locale, la situazione esistente non richiedeva nuovi esercizi farmaceutici.
Dal 2015, ricorda il Pharmaceutical Journal, il numero complessivo di farmacie aperte in Inghilterra è calato di 1.180 unità e secondo un’analisi della Company chemists’ association (Cca), il 34,9% di queste chiusure ha riguardato le aree più svantaggiate. La catena Boots, per esempio, ha chiuso oltre 650 farmacie nel Regno Unito dal 2019 come parte di un piano di riduzione dei costi.
Le chiusure hanno causato difficoltà notevoli per le comunità locali, che in alcuni casi hanno lanciato campagne per mantenere aperte le loro farmacie. A Farncombe, nel Surrey, una farmacia è stata salvata dalla chiusura grazie a una petizione che ha raccolto oltre 2.200 firme e al supporto dell’ex cancelliere Jeremy Hunt. Al contrario a Glastonbury, nel Somerset, la farmacia locale ha chiuso nonostante una petizione di 468 firme.
Nhs Resolution ha spiegato che le sue decisioni si basano su una serie di criteri di valutazione, tra i quali le necessità attuali e future della comunità, eventuali miglioramenti nell’accessibilità e altri benefici non pianificati. Le domande vengono valutate caso per caso, sulla base delle prove disponibili e delle normative in vigore, in particolare le Nhs Pharmaceutical and Local Pharmaceutical Services Regulations del 2013.