In Inghilterra, dicono alcune analisi, c’è un consumo eccessivo di antibiotici tra i bambini fino a quattro anni, in particolare di amoxicillina che è l’antimicrobico più prescritto per questa fascia di età. Secondo quanto riferito al Clinical Pharmacy Congress 2022 da Elizabeth Beech, dirigente di Nhs England, la prescrizione di antibiotici nella fascia di età 0-14 anni è diminuita in modo significativo tra marzo 2020 e marzo 2021, ossia nel primo anno della pandemia, per poi tornare a crescere rapidamente. Attualmente, il consumo nei bambini di età compresa tra 0 e 4 anni è ai massimi dal 2017.
«Nei 12 mesi che terminano a marzo 2020» ha spiegato Beech «i prescrittori delle cure primarie inglesi hanno prescritto almeno un antibiotico a 3,3 milioni di under 14, quasi la metà dei quali di età compresa tra 0 e 4 anni. È troppo».
Nei dodici mesi successivi, tuttavia, l’uso di antibiotici in questa fascia «si è praticamente dimezzato»: sino a marzo 2021, gli under 14 ai quali sono stati prescritti uno o più antibiotici ammontano a 1,8 milioni, per una riduzione del 45% rispetto ai 12 mesi precedenti. In particolare, a 700.000 bambini di età compresa tra 0 e 4 anni sono stati prescritti 800.000 antibiotici, per un tasso di 227 bambini ogni mille a fronte dei 494 per mille registrato nei 12 mesi precedenti.
Nel periodo aprile 2021-febbraio 2022, invece, la prescrizione di antibiotici nei bambini fino a 4 anni è di nuovo schizzata verso l’alto e ha raggiunto un tasso di 534 per mille, il valore più alto dal dicembre 2017. Al contrario, nella fascia 0-14 anni i valori sono rimasti al di sotto dei livelli pre-pandemici. L’amoxicillina, ha continuato Beech, rimane l’antibiotico più utilizzato tra i bambini.
Steve Tomlin, responsabile del Neonatal and Pediatric Pharmacists Group, ha ammesso che c’è sempre da preoccuparsi quando i consumi di antibiotici crescono, ma ha anche avvertito che prima di arrivare a quialsiasi conclusione vanno prima analizzati con attenzione i dati.
«Ancora oggi è difficile ottenere una visita medica» ha ricordato «e quella tra 0 e 4 anni è la fascia di età che ha bisogno di maggiore attenzione ed è più soggetta a patologie febbrili o pediatriche. Capita che i genitori, ai primi sintomi, si rivolgano al primo prescrittore disponibile, il quale per eccesso di cautela compila la ricetta. Ma non è detto che poi i genitori la usino, magari il bambino si riprende velocemente e l’antibiotico rimane in farmacia». Inoltre, ha ricordato infine Tomlin, con l’allentamento delle misure anti-contagio le infezioni hanno ricominciato a circolare.