Futuro incerto, in Inghilterra, per il programma sperimentale annunciato l’anno scorso con l’obiettivo di allargare l’accessibilità dei farmaci iniettabili a base di semaglutide anche al di fuori dei servizi ospedalieri per la gestione del peso. Il programma, sostenuto da un finanziamento da 40 milioni di sterline (circa 48 milioni di euro) aveva visto nel dicembre scorso la pubblicazione del bando di gara finalizzato alla consegna dei farmaci alle farmacie del territorio per la successiva dispensazione ai pazienti reclutati per la sperimentazione. Ma un rapporto pubblicato tre giorni fa dall’Oha (Obesity health alliance) parla di reclutamenti «sospesi» e mette in dubbio la prosecuzione del progetto.
Per il documento, invece, occorre assolutamente ripensare il sistema perché l’introduzione dei nuovi farmaci contro l’obesità sta mettendo sotto «una pressione immensa» i servizi del Nhs e che la prossima approvazione di tirzepatide (Mounjaro, di Eli Lilly) per il trattamento dell’obesità potrebbe sovraccaricare ulteriormente gli ospedali. Le liste d’attesa per accedere ai servizi di gestione del sovrappeso e dell’obesità, dice l’Oha, «raggiungono regolarmente i tre o cinque anni», con alcuni servizi che non prendono più nuove segnalazioni a causa di una domanda che supera la capacità.
Un portavoce di Diabetes Uk, che attualmente ospita il segretariato dell’Oha, ha dichiarato al Pharmaceutical Journal (la rivista della Royal pharmceutical society) che «Wegovy richiede servizi specializzati per essere somministrato, il che sta mettendo ulteriore pressione su un sistema di servizi già frammentato».
Le cose potrebbero cambiare se passasse la proposta delle autorità sanitarie di somministrare Mounjaro non più soltanto in ospedale ma anche dai medici di base. Tuttavia, sarà raccomandato solo con un adeguato livello di supporto (consigli dietetici, esercizio fisico e sostegno psicologico).
Come riconosciuto dal Nhs England, sarà necessario creare un intero nuovo percorso di assistenza, il che richiederà tempo e risorse. Paul Wright, farmacista specializzato in patologie cardiovascolari e consulente del Barts Health Nhs Trust, ha dichiarato che il rapporto «descrive sicuramente ciò che vediamo nella pratica quotidiana. Con i progressi nella farmacoterapia, è necessario ottimizzare i percorsi di assistenza e fornire un accesso più equo alle terapie esistenti e future».