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Inghilterra, regole semplificate per agevolare le vaccinazioni in farmacia

3 Settembre 2020

Mentre in Italia i farmacisti del territorio ancora attendono di ricevere le forniture di vaccino antinfluenzale per l’imminente stagione influenzale, i loro colleghi inglesi sono già in piena mobilitazione per la campagna 2020-2021. I piani, in particolare, puntano a vaccinare oltre 30 milioni di assistiti, compresi – per la prima volta – gli alunni del primo anno delle scuole secondarie e i familiari dei pazienti a rischio. Il Regno Unito, come noto, è tra i Paesi che consentono la somministrazione in farmacia del vaccino per l’influenza (ai maggiorenni) e il 28 agosto il Nhs ha diramato le linee guida per gli esercizi convenzionati.

Le indicazioni sono permeate dal più tradizionale pragmatismo britannico: considerato che l’obiettivo è quello di proteggere il più rapidamente possibile un’ampia fetta della popolazione, le farmacie beneficeranno rispetto al passato di maggiore libertà d’azione. In sostanza si potrà vaccinare anche all’esterno della farmacia, non soltanto al domicilio del paziente (cosa che era già consentita) ma anche in altri luoghi, purché siano attrezzati e consentano il necessario distanziamento sociale: tendoni, municipi, chiese, templi o moschee, palestre o altri impianti. Inoltre, non sarà più necessario disporre di un’area dedicata ma si potrà vaccinare in qualsiasi spazio opportuno della farmacia, anche se rimane l’obbligo di disporre di una saletta separata per i consulti.

Semplificata anche la burocrazia: le farmacie non dovranno più ottenere il consenso scritto del paziente (basterà quello verbale), avvisare il suo medico di famiglia e comunicare alle autorità sanitarie locali le vaccinazioni effettuate fuori sede. E potranno vaccinare anche il personale delle case di cura all’interno delle strutture stesse.

Resta aperta, invece, la questione economica: per la campagna 2020-2021, il Nhs ha messo sul piatto la stessa remunerazione dell’anno scorso, 8 sterline a vaccinazione più 1,50 per la copertura dei costi di formazione e struttura (poco meno di 11 euro). Il Psnc (Pharmaceutical services negotiating committee, il comitato che rappresenta le farmacie nelle negoziazioni economiche con il Nhs) ha chiesto invece un aumento dei compensi e sta ancora trattando con la parte pubblica. Il rischio, riporta un articolo del Pharmaceutica Journal, è che le farmacie comincino a vaccinare senza avere ancora certezze su quanto prenderanno.