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Inghilterra, forti risparmi dal monitoraggio della pressione in farmacia

2 Dicembre 2022

Nel 2023/2024 le farmacie inglesi potrebbero effettuare 2,5 milioni di controlli della pressione arteriosa e assicurare un risparmio di 14 sterline a paziente (più di 16 euro) nel caso in cui il loro contributo riuscisse a migliorare del 20% la gestione dei pazienti ipertesi. È la valutazione cui giunge il Nhs sulla base dei dati provenienti dal servizio pilota avviato nel dicembre 2020 in alcuni distretti delle cure primarie, che aveva per obiettivo quello di utilizzare le farmacie come sentinelle avanzate per l’emersione di casi non diagnosticati di ipertensione.

Il servizio, in sintesi, affidava alle farmacie un primo screening della popolazione over 40 mediante misurazione della pressione sanguigna. Le persone che mostravano valori sopra la soglia erano invitati a rivolgersi a un ambulatorio delle cure primarie per un holter pressorio sulle 24 ore. I dati della sperimentazione hanno rivelato che un terzo degli assistiti sottoposti in farmacia a misurazione della pressione avevano valori alti o molto alti, e di questi 40 sono stati inviati al medico per sottoporsi a holter.

A quella sperimentazione, spiega il Pharmaceutical journal, era seguito dall’ottobre 2021 il servizio Blood pressure check, con il quale le farmacie possono offrire un controllo della pressione sanguigna alle persone dai 40 anni in su cui non è stata diagnosticata una condizione di ipertensione e alle persone sotto i 40 anni che hanno una storia familiare di ipertensione, oppure un holter pressorio h24 se la richiesta arriva dal medico curante.

Ad agosto, riferiscono i dati, le farmacie che forniscono il servizio avevano effettuato 395.975 controlli della pressione sanguigna e 18.008 holter. Il Nhs inglese ha inserito il servizio tra gli interventi «ad alto impatto» con cui raggiungere i pazienti che non vedono il loro medico di famiglia.

«Le farmacie hanno dimostrato ripetutamente di rappresentare una risorsa per il servizio sanitario» ha commentato Leyla Hannbeck, amministratore delegato dell’Associazione che rappresenta le catene di farmacie «le prove ci sono ma anni di sottofinanziamenti e crescita dei costi rendono difficile la sopravvivenza a molte farmacie».