Lo sviluppo e l’impiego dell’Intelligenza artificiale da parte di agenzie, enti, ricercatori e aziende del settore sanitario dovrebbe promuovere il benessere e la sicurezza dell’uomo e difendere l’interesse pubblico. Sono due delle raccomandazioni formulate dall’Organizzazione mondiale della sanità nel documento che fissa le linee guida per l’uso dell’Ia in campo sanitario. La premessa è che – come ogni altra tecnologia – l’Intelligenza artificiale può essere utilizzata proficuamente in medicina, ma può anche dare luogo a impieghi fuorvianti e potenzialmente pericolosi: tutto dipende dalla qualità dei dati forniti agli algoritmi, ossia l’architettura che è alla base dei sistemi di Ia.
Ma che cosa si intende con questa sigla? Per Intelligenza artificiale, ricorda l’Oms, si intende la capacità degli algoritmi integrati nei sistemi di apprendimento di eseguire attività automatizzate senza esplicita programmazione di ogni passo da parte di un essere umano. L’intelligenza artificiale generativa, in particolare, fa riferimento a una categoria addestrati su set di dati che servono a generare nuovi contenuti, per esempio testi, immagini o video.
La guida dell’Oms punta la sua attenzione su un particolare tipo di Ia generativa, quella dei modelli multimodali di grandi dimensioni (Lmm, Large multi-modal models), che accettano all’ingresso dati di vario tipo e generano in uscita dati di altro genere ancora. «La stima» si legge nelle linee guida «è che gli Lmm avranno ampio uso e applicazione nell’assistenza sanitaria, nella ricerca scientifica, nella sanità pubblica e nel settore farmaceutico».
Questa categoria di algoritmi si è diffusa più rapidamente di qualsiasi altra applicazione consumer nella storia, perché facilita l’interazione uomo-computer per imitare la comunicazione umana e per generare risposte a domande o input di dati che possono apparire simili a quelle umane. Considerate le potenzialità potrebbero rivoluzionare interi settori economici e sociali, e infatti molte grandi aziende tecnologiche, start-up e governi stanno investendo e competendo per guidare lo sviluppo dell’Intelligenza artificiale generativa.
Di qui le linee guida dell’Oms, che dovrebbero «assistere gli Stati membri nella mappatura dei vantaggi e delle sfide derivanti dall’uso degli Lmm in campo sanitario», così come nello «sviluppo di politiche e pratiche per il loro utilizzo».
A tal fine, la guida include una serie di raccomandazioni per la governance dell’Intelligenza artificiale da parte di imprese, Stati e collaborazioni internazionali. In particolare, sono sei i principi cardinali che per l’Oms dovrebbero orientare lo sviluppo e l’implementazione dell’IA nell’assistenza sanitaria: proteggere l’autonomia dell’uomo, promuoverne il benessere e la sicurezza e difendere l’interesse pubblico, garantire trasparenza e intelligibilità, promuovere responsabilità e affidabilità, garantire inclusività ed equità, incoraggiare un’Intelligenza artificiale reattiva e sostenibile. Questi principi, è la riflessione finale dell’Oms, rappresentano la strada per utilizzare proficuamente l’Intelligenza artificiale.