Il suo nome è Shilpa Patel, è una farmacista e da tre settimane dirige il centro vaccinale organizzato nel Health and Wellbeing Centre di Brighton, una sorta di Casa della salute dove convivono servizi delle cure primarie e chirurgici. In un articolo a sua firma pubblicato ieri dal Pharmaceutical Journal, Patel racconta tempo e fatica spesi per mettere in piedi l’hub, organizzare l’attività vaccinale e raccogliere il personale, una storia di dedizione e impegno professionale che merita di essere riportata ai farmacisti italiani in attesa che l farmacie di casa nostra vengano coinvolte nel programma nazionale.
Patel, che prima di assumere l’incarico di direttrice farmacista nella struttura di Birmingham aveva servito in una farmacia del territorio, si era candidata alla direzione dell’hub vaccinale prima delle festività natalizie, in modo da lasciare che i medici di famiglia dell’Health and Wellbeing Centre potessero continuare con la normale attività ambulatoriale.
«Alla vigilia di Capodanno» scrive «ero in teleconferenza con il board per il coordinamento della medicina generale. L’organizzazione dell’attività è stata più complessa di quanto avessi mai immaginato: cinque team provenienti dalla chirurgia sono stati integrati per lavorare in un unico hub destinato a vaccinare più di 15mila pazienti».
Con queste squadre, prosegue la farmacista inglese, «gestiamo in ogni reparto un’unità vaccinale organizzata su quattro cabine, dove vacciniamo dalle 8 alle 20.Per coordinare i team, ci incontriamo settimanalmente in videocall».
L’hub è in funzione da tre settimane e, scrive Patel, «sono ossessionata dall’idea di vaccinare i nostri pazienti nel modo più rapido e sicuro possibile. E con il minor disturbo possibile all’attività clinica quotidiana». L’organizzazione della squadra è stata affinata nel tempo: tre sanitari vaccinano, un volontario disbriga le pratiche amministrative, un farmacista vigila sugli effetti collaterali, raccoglie i dati e li segnala all’Agenzia del farmaco. «Ci assicuriamo che tutti gli assistiti ricevano quante più informazioni possibile» prosegue Patel «ho passato un fine settimana a preparare una lista di risposte alle domande più frequenti sui vaccini, anche per ridurre le chiamate al nostro centralino. I pazienti in ogni caso possono scriverci quando vogliono e io ricevo circa 10-20 e-mail ogni giorno. Rispondo a tutti e aggiorno la nostra lista delle Faq».
Un volontario va a prendere a casa i pazienti che non possono raggiungere il centro da soli, in più una newsletter settimanale aggiorna gli assisttii su attività e progressi della struttura. «Ora» conclude Patel «si sono aggiunti al team un paio di farmacisti del territorio, che prestano la loro opera come volontari. È bello vedere i farmacisti di tutto il Regno Unito essere coinvolti: non vedremo la fine di questa pandemia se non con l’aiuto di tutti».