La stragrande maggioranza dei titolari di farmacia in Inghilterra si è detta preoccupata per l’impatto delle pressioni finanziarie sulle proprie attività durante l’inverno, con il 70% che teme possibili ripercussioni sulla sicurezza dei pazienti.
Secondo i risultati di un sondaggio condotto da Community pharmacy england (il comitato che rappresenta le farmacie davanti al servizio sanitario pubblico), il 96% dei titolari dichiara di essere preoccupato per la sostenibilità della propria attività, mentre il 39% teme che la propria farmacia possa non superare i mesi invernali.
Il sondaggio, condotto tra ottobre e novembre 2024, ha rivelato in particolare che:
L’81% dei titolari prevede tempi di attesa più lunghi per i pazienti;
Il 73% teme una riduzione nella disponibilità dei servizi;
Il 33% ipotizza una riduzione degli orari di apertura.
Un’ulteriore indagine è stata condotta il 21 novembre durante la Conferenza annuale dei Local pharmaceutical committees (Lpc, i gruppi che negoziano i servizi a livello territoriale): il 73% degli intervistati si è detto «estremamente preoccupato» per la capacità delle farmacie della propria area di continuare a servire i pazienti durante l’inverno.
In particolare:
Il 69% ritiene che la situazione avrà un impatto grave sui pazienti;
Il 67% prevede una riduzione degli orari di apertura delle farmacie;
Il 58% prevede tempi di attesa più lunghi;
Il 36% ipotizza una riduzione dei servizi disponibili.
Quasi un terzo dei direttori di Lpc (31%) ha previsto che le farmacie interromperanno le consegne di medicinali durante l’inverno, mentre il 20% teme che si fermeranno anche servizi come il Pharmacy First (il programam che delega alle farmacie il primo intervento nelle patologie di bassa complessità). Il 60% dei direttori di Lpc ritiene che senza interventi correttivi saranno probabili chiusure permanenti di farmacie nella propria area.
Janet Morrison, amministratrice delegata di Cpe, ha dichiarato: «Le farmacie del territorio non resisteranno a un’altra stagione di pressioni invernali. Se crollano, l’impatto su attività, personale, pazienti, sul più ampio sistema sanitario nazionale e sulla salute della popolazione sarà impensabile».
Tase Oputu, presidente del Consiglio nazionale per le farmacie della Royal pharmaceutical society, ha sottolineato: «Le farmacie del territorio sono essenziali per garantire la sicurezza dei pazienti, fornendo medicinali e servizi sanitari vitali che prevengono ricoveri ospedalieri e alleviano la pressione sul sistema sanitario nazionale. Il governo deve dare priorità a un finanziamento sostenibile per le farmacie, servono azioni urgenti per mantenere una rete di farmacie resiliente e accessibile».
Leyla Hannbeck, amministratrice delegata della Independent Pharmacies Association (Associazione delle Farmacie Indipendenti), ha descritto la situazione come «catastrofica». «I contrattisti con cui abbiamo parlato sono già in difficoltà», ha detto, aggiungendo: «L’impatto economico di finanziamenti insufficienti sta portando le farmacie comunitarie a prendere decisioni operative difficili, che incidono sul personale e sull’assistenza ai pazienti».