Nel 2020 la sede europea di Amazon ha intascato ricavi per 44 miliardi di euro, ma al fisco del Paese dove risiede – il Lussemburgo – non verserà neanche un euro. Lo rivela un servizio pubblicato dal quotidiano inglese The Guardian, che ha esaminato il consuntivo 2020 della multinazionale americana: rispetto all’anno precedente, spiega il quotidiano, il fatturato è cresciuto di oltre 30 miliardi, grazie principalmente alla pandemia e ai lockdown adottati dai singoli Paesi.
Nonostante questi numeri eccezionali, osserva il quotidiano inglese, Amazon ha chiuso il 2020 con una perdita di 1,2 miliardi di euro, che per le leggi lussemburghesi assicura un credito d’imposta di 56 milioni più altri sconti fiscali concordati dalla società americana con il fisco del Granducato. Conclusione, dice The Guardian, Amazon non dovrà nulla per le vendite generate in Italia, Francia, Germania, Olanda, Spagna, Polonia e Svezia.
Intanto però dal 2017 è aperto un contenzioso tra Ue e Lussemburgo proprio per le agevolazioni concesse alla multinazionale: Bruxelles chiede 250 milioni di euro, ossia l’ammontare degli sgravi che il Lussemburgo ha concesso ad Amazon, ma quest’ultimo oppone un no deciso. «La Commissione Ue ha adottato un’agenda molto ambiziosa in materia di fiscalità e contro le frodi fiscali» è il commento all’articolo del Guardian che arriva da Bruxelles «nelle prossime settimane pubblicheremo una comunicazione». «Paghiamo tutte le tasse richieste in ogni Paese in cui operiamo» risponde dal canto suo Amazon «l’imposta sulle società si basa sui profitti, non sui ricavi, e i nostri profitti sono rimasti bassi a seguito dei nostri ingenti investimenti e del fatto che la vendita al dettaglio è un’attività altamente competitiva e con margini ridotti. Abbiamo investito oltre 78 miliardi di euro in Europa dal 2010 e gran parte di tale investimento è in infrastrutture che creano molte migliaia di nuovi posti di lavoro, generano entrate fiscali locali significative . Ora abbiamo 60 centri logistici, oltre 100 uffici aziendali e centri di sviluppo e oltre 135.000 dipendenti a tempo pieno in tutta Europa».