Spende meno chi spende di più, se lo fa nel modo giusto. E’ la riflessione che arriva dalla Company chemist association (Cca), il sindacato inglese delle catene di farmacia, che nel suo Rapporto sulla spending review 2021 lancia un monito al Nhs, il servizio sanitario pubblico: se aumentasse il budget per le farmacie del territorio di 656 milioni di sterline (circa 770 milioni di euro) otterrebbe risparmi sulla spesa sanitaria per circa 1,9 miliardi. Le risorse aggiuntive chieste dalla Cca, infatti, consentirebbero alle farmacie di investire sui propri collaboratori e premiare il personale più qualificato; ne guadagnerebbero i servizi di prevenzione, grazie ai quali sarebbe possibile individuare 5,5 milioni di pazienti affetti da ipertensione, risparmiare 8,5 milioni di visite mediche e prevenire due milioni di giornate di degenza ospedaliera.
Il Rapporto è la risposta della Cca all’invito del governo alle parti sociali perché inviassero le loro riflessioni in vista della pubblicazione del bilancio preventivo per il 2021-2022, in programma a fine ottobre. Le risorse di cui beneficeranno le farmacie sono state già programmate e ammonteranno fino al 2023/2024 a 2,6 miliardi di sterline all’anno (circa 3 miliardi di euro), ma per la Company chemist association un incremento del budget pari al 25% consentirebbe alle farmacie di fornire più servizi.
Per esempio, con un finanziamento aggiuntivo di 35 milioni di sterline si potrebbe aumentare da 500mila a un milione e mezzo il numero dei pazienti che beneficiano annualmente del Dms (Discharge medicines service, la dispensazione in farmacia dei farmaci post-dimissione). E i dati dimostrano che il Dms scongiura 1,3 giorni di degenza per ogni assistito preso in carico, per un risparmio complessivo di 720 milioni di sterline all’anno.
Con lo stanziamento di altri 145 milioni, dice ancora la Cca, si potrebbe potenziare il “Community pharmacist consultation service”, che eliminerebbe 8,5 milioni di visite negli studi dei medici di famiglia. Con 130 milioni di sterline all’anno, invece, si rafforzerebbero gli screening in farmacia e si riuscirebbe così a far emergere 5,5 milioni di casi di ipertensione non diagnosticata.
«I soldi investiti nella farmacia» ha dichiarato Malcolm Harrison, amministratore delegato della Cca «tornano indietro moltiplicati sotto forma di risparmi. Abbiamo già visto durante la pandemia quanto le farmacie del territorio siano apprezzate dagli assistiti».