Rischia di allungarsi ancora la lista dei medicinali contenenti tracce di nitrosamina (ndma), l’impurità potenzialmente cancerogena che ha già costretto a ritiri e blocchi della produzione per valsartan e ranitidina. Secondo quanto riferisce la rivista tedesca Daz.online, che a sua volta cita Il quotidiano polacco Gazeta Prawna, l’Agenzia europea per i medicinali avrebbe riscontrato una contaminazione da ndma in alcuni campioni di farmaci a base di metformina provenienti dall’Asia. La concentrazione di nitrosamina, riferiscono le due fonti di stampa, sarebbe molto bassa ma l’Ema ha comunque avviato una consultazione con le autorità regolatorie degli Stati membri.
Contattata da Daz.online, l’Agenzia europea ha confermato le informazioni e ha specificato che a lanciare l’allarme è stato il Dipartimento di sanità pubblica di Singapore (Hsa): la contaminazione da N-nitrosodimetilammina è stata riscontrata in alcuni medicinali per il diabete contenenti metformina e ha portato al ritiro di tre metformine, poche rispetto al totale dei farmaci con lo stesso principio attivo circolanti nel Paese. E’ stata invece smentita la voce che analoghe impurità sarebbero state rintracciate in un farmaco autorizzato in Germania, anche se comunque l’Ema ha già chiesto ai produttori europei di effettuare controlli sulla produzione per verificare l’eventuale presenza di nitrosamina nelle loro metformine.
Se si riscontreranno livelli anormali di Ndma, ha dichiarato a Daz.online un portavoce dell’Ema, verranno intraprese le azioni necessarie. L’importante ora è evitare panico immotivato nella popolazione, dunque – è la raccomandazione dell?Agenzia europea – i pazienti devono continuare ad assumere i farmaci a base di metformina prescritti dai loro medici. Stesso suggerimento dalla Bfarm, l’Aifa tedesca, che ha assicurato di essere in contatto costante con l’Ema per seguire l’evolversi del caso. Come osserva la rivista tedesca, al contrario di quanto accaduto con il valsartan eventuali provvedimenti di ritiro sulla metformina metterebbero in difficoltà farmacie e curanti, perché le alternative a questa categoria di farmaci sono ridotte.