Al termine dei primi cinque mesi di quest’anno sono 67 in meno le farmacie inglesi in attività, un valore che scaturisce dalla somma algebrica delle 83 chiusure e 16 aperture registrate dall’inizio di gennaio a fine maggio. Rispetto allo stesso periodo del 2019 la contrazione è pari a quasi il doppio, perché un anno fa le chiusure furono 59 e le aperture 25 per un totale di -34. I numeri arrivano da un articolo pubblicato ieri dal Pharmaceutical Journal, la rivista della Royal pharmaceutical society inglese, che cita dati pubblicati all’inizio del mese da Nhs Digital, l’ufficio statistico del servizio sanitario.
Secondo le organizzazioni che rappresentano le farmacie inglesi le chiusure sono destinate a crescere ulteriormente, perché i finanziamenti integrativi promessi al settore per fronteggiare l’emergenza da covid non si sono ancora materializzati. Non a caso, sottolinea la rivista, delle 83 farmacie che hanno chiuso nei cinque mesi 42 l’hanno fatto dopo il 23 marzo, ossia quando il governo inglese ha imposto la quarantena sul territorio nazionale.
Con l’arrivo della pandemia, spiega l’articolo, il lavoro è aumentato in modo consistente e per alcune farmacie già in difficoltà prima dell’emergenza è stato il colpo di grazia. «In molte zone del Paese» conferma Leyla Hannbeck, direttore esecutivo dell’Associazione delle catene di farmacia indipendenti (Aimp, Association of independent multiple pharmacies) «le farmacie stanno lottando per rimanere aperte e devono sostenere crescenti costi di acquisto e di personale e frequenti carenze di farmaci e prodotti. Alcune farmacie non sono proprio in grado di restare».
Simon Dukes, amministratore delegato del Psnc (Pharmaceutical services negotiating committee, il comitato che rappresenta le farmacie nei negoziati contrattuali con il Nhs) punta il dito sui tagli ai finanziamenti che le farmacie inglesi hanno dovuto subire negli anni passati, rispetto ai quali la pandemia ha soltanto aggravato sostenibilità e problemi degli esercizi. «Questo ha finito per rendere insostenibili le farmacie che già erano meno sicure dal punto di vista finanziario». Un portavoce della Npa, la National Pharmacy Association, ha avvertito di recente che le chiusure aumenteranno se il governo non manterrà gli impegni e sosterrà i costi aggiuntivi sopportati dalle farmacie per l’emergenza, aiutandole così a restare aperte e offrire servizi».