E’ giro di vite, in Francia, sui casi che consentono al medico di apporre in ricetta la dicitura “non sostituibile”. A impartirlo il decreto del ministero della Salute pubblicato ieri sulla Gazzetta ufficiale e in vigore dall’inizio del nuovo anno: il provvedimento – che ha ricevuto parere favorevole anche dall’Ansm, l’equivalente transalpino dell’Aifa – fornisce un elenco puntuale delle condizioni che consentono ai curanti di escludere la sostituzione in farmacia del prodotto prescritto. Tre, in sostanza, i casi autorizzati:
Il medico prescrittore, dispone ancora il decreto, non deve più riportare a penna la non sostituibilità. E’ però tenuto a specificare sulla ricetta il motivo per cui ricorre alla diicitura: “non sostituibile (MTE)” se si verifica il primo dei casi enunciati dal provvedimento, “non sostituibile (EFG)” nel secondo e “non sostituibile (CIF)” nel terzo. Dal primo gennaio i medici potranno vietare la sostituibilità soltanto ricorrendo a una di queste tre diciture.