Secondo un rapporto dell’Ema Nuvaxovid, il vaccino di Novavax che utilizza la più tradizionale tecnica del dna ricombinante anziché quella del rna messaggero, verrà modificato nel foglietto illustrativo per avvertire della possibile insorgenza di reazioni allergiche gravi.
Il rapporto segue la segnalazione, tra il 31 maggio e il 16 luglio 2022, di quattro casi di anafilassi (tra i quali uno shock allergico) successivi all’uso di Nuvaxovid. In aggiunta, alcuni pazienti od operatori sanitari hanno riportato casi di parestesia (formicolio) e ipoestesia (perdita di sensibilità, soprattutto della pelle) sempre in seguito alla somministrazione di Nuvaxovid. Complessivamente, sono stati segnalati 189 casi di parestesia e 67 casi di ipoestesia su un totale di 1,5 milioni di dosi distribuite in tutto il mondo dal 31 maggio scorso.
Questi effetti, ha annunciato l’Ema, saranno indicati tra gli effetti collaterali di Nuvaxovid, anche se – precisa l’Agenzia – tali reazioni «non sono necessariamente correlate o causate dal vaccino» e il rischio di anafilassi non è maggiore di quello riscontrato con altri vaccini covid. L’agenzia, in ogni caso, raccomanda «un’attenta osservazione per almeno 15 minuti dopo l’inoculazione. E avverte che «una seconda dose del vaccino non dovrebbe essere somministrata a coloro che hanno avuto un’nafilassi con la prima dose di Nuvaxovid». In Europa è stata somministrata finora una quantità nettamente ridotta di Nuvaxovid, circa 220mila dosi.