La crociata internazionale contro monumenti e simboli che oggi appaiono (spesso a torto) espressione di odio razziale investe anche le farmacie storiche olandesi. Molte delle quali, nei giorni passati, hanno cominciato a rimuovere da insegne e facciate i caratteristici “gaper”, teste e volti incisi nel legno che un tempo ornavano le drogherie degli speziali. In olandese gaper significa sbadigliare e infatti queste sculture ritraggono facce grottesche, dalla bocca spalancata e con la lingua protesa, sulla cui punta risalta una compressa.
Secondo gli storici si tratta di una tradizione che risale al XVI secolo, anche se l’origine è dibattuta ancora oggi. Resta però il fatto che molti gaper ritraggono teste di mori o musulmani con i loro copricapi esotici e un’espressione burlesca, che agli olandesi di oggi ricordano il passato da potenza coloniale dei Paesi Bassi. Perché effettivamente, per diversi secoli Amsterdam ha fatto da capolinea alle rotte commerciali che importavano spezie e altra merce pregiata dall’Estremo e dal Vicino oriente.
E così, la nuova sensibilità dei nostri tempi ha convinto diverse farmacie storiche a rimuovere il loro gaper. Va detto, a onor del vero, che non ne erano rimaste tantissime: quando nel 1865 una legge separò le farmacie dalle drogherie, molte misero via i loro gaper per esporre sulla facciata i nuovi simboli della professione, il mortaio oppure il caduceo. Durante la Seconda guerra mondiale, poi, altri sparirono o furono rubati, come quello che a Middelburg, nella Zelanda, ornava la farmacia locale dal 1693. Gli ultimi stanno oggi nei musei e, ancora per poco, sulle insegne delle farmacie storiche.