estero

Paxlovid: Francia consiglia prescrizione in farmacia, Germania punta sul mmg

22 Luglio 2022

La dispensazione di Paxlovid in farmacia senza ricetta medica, come già avviene negli Stati Uniti, «è un’opzione che merita di essere valutata in vista del prossimo autunno». È quanto recita il parere diffuso il 18 luglio dal Consiglio scientifico Covid-19, il comitato francese di esperti (l’equivalente transalpino del nostro Cts) istituito nel marzo 2020 per assistere il governo nella pandemia. Il gruppo di lavoro si scioglierà alla fine del mese, ma prima di farlo ha pubblicato un ultimo rapporto dove fa il punto sulle varianti oggi prevalenti e sulle strategie da mettere in campo quest’autunno.

Un intero paragrafo è dedicato all’antivirale Paxlovid, che per il Consiglio scientifico continua a essere sottoutilizzato: sono stati fatti sforzi importanti per semplificarne l’accesso, come la prescrizione e la dispensazione sul territorio tramite mmg e farmacie, ma i risultati si sono rivelati deludenti: le prescrizioni ai pazienti con più di 60 anni o con il rischio di sviluppare forme gravi di Sars-CoV-2 sono ancora insufficienti, perché di fatto «Paxlovid è poco conosciuto da medici e farmacisti del territorio».

«Attualmente» scrive il Consiglio scientifico «sul territorio sono trattati ogni settimana con l’antivirale tra i quattromila e i cinquemila pazienti. Negli Stati Uniti, invece, le autorità sanitarie hanno dato massima priorità alla strategia Test&Treat (tampona e cura, ndr)».

È una scelta che il comitato di esperti caldeggia anche per la Francia: quest’autunno, infatti, il Paese potrebbe essere investito da una nuova ondata della variante BA.5, è dunque urgente che medici e farmacisti si abituino in fretta a considerare Paxlovid come un farmaco del canale territoriale. A tal fine, il Consiglio scientifico suggerisce di dotare i medici di famiglia di uno strumento digitale che li aiuti a gestire le potenziali interazioni dell’antivirale con gli altri farmaci eventualmente assunti dal paziente.

Non solo: nell’ambito di una strategia Test&Treat come quella adottata dalle autorità Usa, è la proposta del gruppo di esperti, si potrebbe autorizzare le farmacie a dispensare Paxlovid in caso di antigenico positivo, previa concertazione con il medico curante. «Covid ci invita ad un approccio ravvicinato, di cooperazione interprofessionale sul territorio» è il commento di Bruno Lina, virologo e consulente del Consiglio scientifico «ed è in questo contesto che medici e farmacisti devono rivolgersi reciprocamente a pazienti immunocompromessi e/o anziani».

Potrebbe invece preferire soluzioni opposte la Germania: secondo quanto riferisce la rivista Daz.online, infatti, il ministero della Salute starebbe lavorando a un’ordinanza che autorizzerebbe i medici non solo a prescrivere l’antivirale (come già avviene) ma anche a dispensarlo. Il provvedimento, che potrebbe riguardare anche Evusheld, mira anche in questo caso a incoraggiare l’uso del farmaco di Pfizer. Le farmacie del territorio continuerebbero a dispensare Paxlovid come già fanno, ma rimarrebbe l’obbligo della prescrizione medica.