Le autorità sanitarie nazionali dovrebbero conseguire e mantenere un’elevata copertura vaccinale contro la pertosse, attraverso programmi che includano il ciclo completo di immunizzazione primaria e le successive dosi di richiamo. È quanto raccomanda l’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, in una comunicazione diffusa nei giorni scorsi: «La pertosse» recita la nota «è una malattia endemica nell’Ue/See e nel mondo. Provoca epidemie maggiori ogni tre-cinque anni anche nei Paesi con un’elevata copertura vaccinale e rimane quindi una sfida significativa per la salute pubblica».
I bambini sotto i sei mesi, non immunizzati o parzialmente immunizzati, corrono il rischio più elevato di sviluppare forme gravi della malattia, con la maggior parte dei ricoveri ospedalieri e dei decessi legati alla pertosse che si verificano in questa fascia di età. «L’aumento del numero di casi di pertosse in tutta Europa» dichiara Stella Kyriakides, commissaria europea per la Salute e la sicurezza alimentare «dimostra la necessità di essere vigili. È una malattia grave, soprattutto nei neonati, abbiamo vaccini sicuri ed efficaci che possono prevenirla. La vaccinazione è il nostro strumento chiave per contribuire a salvare vite umane e impedire che la pertosse si diffonda ulteriormente».
«Mentre affrontiamo questa epidemia di pertosse» commenta Andrea Ammon, direttore dell’Ecdc «è essenziale ricordare le vite in gioco, soprattutto quelle dei nostri piccoli. I vaccini contro la pertosse si sono dimostrati sicuri ed efficaci e ogni azione che intraprendiamo oggi modella la salute di domani. Abbiamo la responsabilità, come genitori o come operatori sanitari pubblici, di proteggere il gruppo più vulnerabile dall’impatto mortale di questa malattia».
Secondo le raccomandazioni dell’Ecdc, oltre a rafforzare i programmi di vaccinazione le autorità sanitarie nazionali dovrebbero incoraggiare l’immunizzazione contro la pertosse durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza, che è «altamente efficace nel prevenire la malattia e la morte tra i neonati che sono ancora troppo piccoli per essere vaccinati». In Italia si registrano 9,9 casi di petosse ogni milione di abitanti, contro i 127 dell’Austria, i 63 della Danimarca e gli 11,5 della Germania (dati di marzo 2024).